Questa notte, alle 3,15, tre detenuti di nazionalità albanese sono evasi dal carcere di Rebibbia.
I tre erano assegnati al reparto G9, circuito media sicurezza.
Il Dipartimento ha disposto immediatamente le indagini interne per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Dai primi accertamenti i sistemi di allarme combinati erano funzionanti.
Il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria è alla ricerca degli evasi. Il Capo del Dap Santi Consolo si è recato all’istituto di Rebibbia.
IL SINDACATO – “E’ fondamentale che la responsabilità della sicurezza all’interno delle carceri sia affidata esclusivamente a poliziotti penitenziari che, nell’ambito dell’area sicurezza, ad oggi svolgono funzioni meramente esecutive sulla base delle disposizioni dettate dal direttore del carcere, unico responsabile della sicurezza carceraria, che è un dirigente della pubblica Amministrazione e non appartenente alle forze dell’ordine”.
Lo dichiara Alessandro De Pasquale, segretario nazionale dell’Ugl Polizia Penitenziaria, in merito all’evasione di tre detenuti albanesi dal carcere romano di Rebibbia. “Il sovraffollamento delle strutture – aggiunge De Pasquale – e le carenze negli organici sono senz’altro due delle ragioni che rendono difficile il controllo degli istituti penitenziari. A Rebibbia, in particolare, a causa del terremoto la scorsa notte sono stati trasferiti 39 detenuti dal carcere di Camerino, quando il personale penitenziario è già sotto organico di oltre 300 poliziotti. A fronte dell’impossibilità, in questa fase, di sbloccare i concorsi e quindi le assunzioni a causa di presunte irregolarità, auspichiamo che l’amministrazione penitenziaria provveda a porre in sicurezza l’istituto romano, peraltro non nuovo a episodi di evasione, e che cessi il paradosso di affidare la responsabilità della sicurezza delle carceri a civili, evitando così interferenze fra le diverse professionalità”.