L’INTERVISTA – Bertolaso polemizza con Gassman e sollecita la Raggi

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L’INTERVISTA – Bertolaso polemizza con Gassman e sollecita la Raggi

guidobertolaso2Guido Bertolaso, ex numero 1 della Protezione Civile, è intervenuto questa mattina ai microfoni di ECG; con Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio,
su Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano.

Guido Bertolaso ha duramente risposto ad Alessandro Gassman,
che ieri ha polemizzato su twitter per la presenza dell’ex numero 1 della protezione Civile a In Onda, su La7: “Le parole di Alessandro Gassman? Siamo in democrazia, ognuno la pensa come gli pare, io sono una persona che dà fastidio perché dico sempre quello che penso, non guardo in faccia a nessuno, non faccio retorica, bado ai fatti. Mi pare che anche le vicende legate al terremoto dell’Aquila, sempre tanto criticato per cercare di offuscare una delle operazioni più straordinarie che sia mai stata realizzata in Italia, piano piano si stiano chiarendo. Il professor Colapietra, storico dell’Aquila,  il più grande protagonista del film della Guzzanti, criticava tutto quello che si era fatto durante l’emergenza terremoto e ora dice Bertolaso ci manca, perché in 36 ore aveva messo in casa, in tenda o in albergo 75.000 sfollati. Questo professore, personaggio famoso, storico, è molto più famoso di questo signor Gassman, che si può solo vantare di un cognome prestigioso, di un padre straordinario che ha fatto la storia del cinema italiano. Pronto a tornare se qualcuno me lo chiedesse? No, ora io mi occupo di Africa, di bambini, di mamme che muoiono in sala parto. In Sierra Leone una donna su quattro muore e perde il bambino durante il parto”. 

Sulla questione terremoto, Bertolaso specifica: “Non ho mai detto che Cantone o Errani non vadano bene per la ricostruzione. La ricostruzione di Amatrice, Arquata e Accumoli la può fare chiunque, è una questione molto limitata, si sa benissimo come si deve ricostruire in queste situazioni. Io mi sono riferito alla enorme e ineludibile esigenza di mettere in sicurezza tutto il Paese. Dieci fa, in tempi non sospetti, dissi che con la prevenzione non si vincono le elezioni. Alla politica della prevenzione non gliene può fregar di meno. La prevenzione deve interessare, però, agli italiani. La zona sismica parte dal Friuli, attraversa tutti gli Appennini, arriva allo Stretto e si ferma a Catania. In queste zone c’è un rischio sismico rosso. Politica o non politica gli italiani debbono pretendere che si faccia la vera grande e massiccia più importante opera pubblica da fare in Italia. La messa in sicurezza del territorio. Si stanziassero 5 miliardi l’anno per i prossimi dieci anni e si inizino i lavori. Non si diano i soldi agli enti locali, non si parta con la solita ripartizione a pioggia alle regioni. Si deve bypassare tutto, serve un uomo solo al comando che deve avere pieni poteri e che da domani deve iniziare a mettere in sicurezza il popolo italiano. Qualcuno ha paura della corruzione? Si nomini Cantone, così i benpensanti saranno contenti, si prenda Cantone questo cerino gigantesco in mano e metta in sicurezza tutto il Paese. Se Cantone non se la sentisse, andrebbe benissimo anche Tronca. Ma ci sono tante donne in gamba, magistrati, prefetti, in grado di fare questo intervento. Va messa in sicurezza tutta l’Italia, altrimenti sarete ancora qui con i giornali e le televisioni a piangere e a lamentarvi. Abbiamo norme e criteri per fare tutto. Quella della ingegneria sismica è una scienza esatta. Un Paese che vuole essere tra i primi otto del mondo, non può continuare a diffondere in giro per il mondo le immagini di Amatrice distrutta come se fossimo in Afghanistan”. 

 

Bertolaso ha parlato anche di Roma e dei primi passi di Virginia Raggi: “Diamo tempo a Virginia Raggi di dimostrare che sarà in grado di realizzare quanto promesso in campagna elettorale. Ieri ho evidenziato un sito di trasferenza dell’Ama abbastanza imbarazzante, collocato tra la meravigliosa finestra del Pincio su Piazza del Popolo e l’altrettanto meravigliosa Casina Valadier. Lì, dalle 8 di mattina fino alle 11 di sera, i mezzi dell’Ama si raccolgono per spostare la spazzatura non si sa dove, visto che nella Capitale non ci sono sistemi di smaltimento. Diamole tempo, ma cambi marcia. Basta con le polemiche e le chiacchiere legate a discussioni sugli stipendi e sul casino fatto prima di lei.Si rimbocchi le maniche e dimostri di essere davvero diversa rispetto ai suoi predecessori”.