La maratona in metro per una Roma “diversamente” accessibile

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La maratona in metro per una Roma “diversamente” accessibile

carapalmSimone Carabella e Claudio Palmulli colpiscono ancora.
Insieme a tanti cittadini e volontari, stamane i due amici hanno voluto lanciare un messaggio forte, fortissimo alla comunità e soprattutto alla politica: il problema delle barriere architettoniche e l’annoso capitolo dell’inaccessibilità della metropolitana della Capitale ai diversamente abili. L’ennesima iniziativa, quella di Carabella e Palmulli, per sensibilizzare le istituzioni, spesso dormienti su questo delicato comparto strutturale e sociale.
Appuntamento, dunque, stamattina sui treni e alle stazioni della metro A di Roma. Invitati speciali: i candidati sindaco alle prossime elezioni comunali del 5 giugno. In tre hanno risposto, si sono fatti vedere: il civico Michel Emi Maritato, presidente di Assotutela, il candidato FI Guido Bertolaso, ex capo della Protezione Civile, e la bella Virginia Raggi, prescelta dagli M5S.
“Questa è la Capitale oggi, completamente inaccessibile ai disabili – ha detto Carabella -. Finché ogni barriera non sarà abbattuta chiediamo il servizio Taxi gratuito per i Diversamente abili. Molti i cittadini che ci hanno supportato”.
Sulla falsariga l’amico Palmulli: “Il bilancio di questa “maratona in metro”? Prima di tutto è d’obbligo ringraziare Virginia Raggi, Guido Bertolaso e Michel Emi Maritato, candidati a sindaco di Roma, per essere intervenuti dopo la nostra chiamata, la stampa presente e non per ultimo il mio grande amico fraterno Simone Carabella che oltre al sostegno morale è anche il mio sostegno fisico”.
Poi l’analisi di Palmulli sullo stato infrastrutturale della Capitale: “È inutile dire che Roma non è fatta a misura di disabile, ne tanto meno i mezzi pubblici di una delle città più visitate del mondo sono a misura di disabile: oggi abbiamo voluto dimostrare che se una persona in carrozzina vuole uscire e “fare due passi” al centro non lo può fare a meno che non chiami un taxi e si faccia portare, pagando cifre molto alte, rimanendo di fatto relegato in casa. Si parla molto di integrazione, ghettizzazione e marginalità, ma purtroppo – dice rammaricato – io da disabile mi ritrovo in tutte e tre le categorie. Oggi, in questo periodo storico è tempo di alzare la testa e dire io voglio vivere come gli altri”.
L’augurio di tutti è che il prossimo sindaco di Roma metta la questione delle barriere architettoniche e la vita dei disabili tra le priorità dell’agenda politica.

Marco Montini