Erri De Luca assolto “perchè il fatto non sussiste”

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Erri De Luca assolto “perchè il fatto non sussiste”

errideluca“Assolto perché il fatto non sussiste”. Questa la sentenza del giudice Immacolata Iadeluca, del Tribunale di Torino, arrivata dopo tre ore di camera di Consiglio nei confronti di Erri

De Luca, che  di fatto sancisce la fine del processo a carico dello scrittore.

Otto i mesi di reclusione che erano stati chiesti dai pm Andrea Padalino e Antonio Rinaudo per l’intellettuale napoletano, reo di aver pronunciato una frase a sostegno del sabotaggio  della Tav durante un’intervista telefonica all’Huffington Post, risalente al 1 settembre 2013.

“La Tav va sabotata”: queste nello specifico le parole incriminate che gli costarono un’accusa per istigazione a delinquere.  Accusa  che non sembra aver intimorito lo scrittore che durante il suo intervento in aula, in attesa del verdetto, ha ribadito di essere “disposto a subire condanna penale per il suo impiego ma non a farmi censurare o ridurre la lingua italiana”.

De Luca, infatti, conclude il suo discorso asserendo che:  “La mia parola contraria sussiste e aspetto di sapere se costituisce reato”, una frase pronunciata al termine del suo intervento che non si vuole porre come arringa difensiva, ma piuttosto rimarca le sue posizioni sulla libertà di opinione e contro ogni tentativo di censura.

La vicenda ha scosso l’opinione pubblica e numerosi attori, giornalisti e personaggi dello spettacolo  tra i quali  Wim Wenders, Francesca Comencini, Claudio Amendola, Marco Risi e Roberto Saviano, si sono mobilitati  in virtù della libertà di espressione e a sostegno dell’intellettuale napoletano, sottoscrivendo una petizione. Anche il presidente francese François Hollande ha espresso la sua solidarietà a De Luca. 

L’hastag #iostoconerri – che rimarca il tristemente più noto #jesuischarlie, nato a seguito dell’attentato alla redazione del giornale satirico francese Charlie Hebdo – è diventato virale in poche ore nei più famosi  social network, estendendo l’eco mediatica dell’episodio a tutti i livelli della società.

Anche sul  piano politico le reazioni alla sentenza non si sono fatti attendere. La sinistra è spaccata al suo interno sull’argomento, con Sel e Prc soddisfatte per la pronuncia del giudice, mentre Stefano Esposito (senatore piemontese del Pd e assessore capitolino ai trasporti nella giunta dimissionaria guidata da Ignazio Marino) ha affermato in tono gelido: “Bene sentenza, così

De Luca smette di fare vittima”.

E’ l’epilogo di una sentenza, arrivata a conclusione di un processo durato due anni, che ribadisce il valore dell’articolo 21 della Costituzione, ma che, di certo, non risolve la diatriba sui limiti che vanno posti, o meno, alla libertà di opinione.

Daniela De Simoni