“La Fiorentina esprime un bel gioco e fa sognare i propri tifosi con una società che ti lascia lavorare.
Gli allenatori stranieri, come Paulo Sousa, appena arrivano non sono inquinati dalle situazioni stressanti e possono pensare solo a lavorare. Questo è un campionato strano perché ci sono grandi squadre che hanno cambiato molto e sono in difficoltà mentre altre sono pronte e fanno gli exploit. A Napoli sta venendo fuori la qualità e Sarri è stato intelligente a cambiare badando ad allenare quando dopo il pareggio con il Carpi si vedeva solo il negativo. La Juve ha modificato tanto decidendo di chiudere un ciclo. Buffon fuori dal Pallone d’Oro è uno scandalo. La Nazionale sta facendo il suo percorso, Conte segue da vicino tutti i giovani come Berardi che è un ragazzo con qualità importanti. Il ritorno di Montolivo? Sono contento, è un professionista serissimo e uno dei migliori”:
L’ha detto l’ex commissario tecnico azzurro Cesare Prandelli ospite questa mattina, con il giornalista Xavier Jacobelli e Giorgio Lugaresi presidente del Cesena, della trasmissione “Pezzi da 90” condotta da Massimo Boccucci sull’emittente umbra Radio Onda Libera.
Celebriamo la Fiorentina capolista solitaria e con la migliore partenza di sempre: dove può arrivare?
“Non lo so, ma è bello vedere il gioco che esprime e l’entusiasmo che cresce in una piazza passionale. I tifosi se lo meritano. Può dare continuità anche perché c’è una società che ti lascia lavorare e non interferisce nelle scelte tecniche”.
Paulo Sousa sta facendo come Garcia il primo anno a Roma: gli allenatori stranieri quando arrivano in Italia trovano terreno fertile?
“All’inizio non sono inquinati da certe situazioni interne stressanti. Sono liberi nei rapporti e possono pensare solo a lavorare. E’ un vantaggio”.
Prima chiamata in azzurro, per gli impegni in Azerbaigian e con la Norvegia, per Domenico Berardi, classe 1994: cerchiamo l’attaccante giusto per fare il salto di qualità?
“Conte sta seguendo tutti i giovani, come Berardi che è un ragazzo con qualità importanti. Ce ne sono di giovani di talento e in questi due anni se ne sono visti”.
Torna Riccardo Montolivo che si era fatto male il 31 maggio 2014 a Londra in amichevole: può tornare utile?
“Montolivo è un professionista serissimo, uno dei migliori centrocampisti italiani e sa adattarsi nelle posizioni”.
In queste ultime convocazioni c’è la gestione del presente o la strada è tracciata per Euro 2016?
“C’è sempre un pensiero proiettato in avanti. Conte sta impostando un discorso che tiene conto degli impegni del momento ma guarda anche oltre”.
Tornando al campionato, l’Inter ha perso qualche certezza?
“Stiamo assistendo a un campionato strano perché le grandi squadre hanno cambiato molto e sono in difficoltà. Ci sono invece squadre pronte che stanno facendo degli exploit. Bisogna aspettare”.
Il crescendo del Napoli è una dimostrazione che a un allenatore (Sarri in questo caso) va dato tempo?
“Dopo il pareggio con il Carpi si vedeva tutto in negativo, invece Sarri ha continuato nel suo lavoro ed è stato intelligente ad attuare dei cambiamenti. In modo veloce ha capito le situazioni e preso la propria strada. Il tempo ci vuole per mettere in pratica le idee e quando c’è la qualità, come ha il Napoli, si viene fuori”.
La Juve ha mandato al campionato qualche segnale di risveglio?
“Ha cambiato tanto decidendo di chiudere un ciclo. L’ha fatto in anticipo per una scelta”.
Buffon neanche citato tra i finalisti del Pallone d’Oro: è uno scivolone o uno scandalo?
“Uno scandalo, non uno scivolone. Sono rimasto sconcertato. La classe di Buffon è anche nella risposta che ha dato ed è proprio la risposta che resta”.
Il Barcellona senza Messi quanto rischia in campionato e in Champions?
“Sicuramente Messi è uno che da solo decide al 60-70% una partita. Non è facile per il Barcellona e se manca un giocatore del genere è chiamato a prendere altre strade”.
Mourinho e il Chelsea nei bassifondi della Premier League: cosa succede?
“Può accadere ma certamente Mourinho sa fare il suo lavoro, è sempre sul pezzo a 360 gradi e sa anticipare le mosse dei dirigenti. Lui stesso può dare la scossa”.