Giunge alla terza edizione la manifestazione “Insieme – E’ Possibile”, organizzata da GNOSIS Cooperativa Sociale Onlus.
Sabato 26 settembre 2015 alle ore 14.00, presso la sede di Castelluccia in Via Boville 1, la Cooperativa aprirà ancora le porte della propria struttura alla comunità locale ed istituzionale del territorio dei Castelli Romani.
La Manifestazione “Insieme” continua a proporsi come un evento che mira a sollecitare le persone a partecipare attivamente allo sviluppo di una comunità locale inclusiva, solidale produttrice di salute e benessere. L’obiettivo primario, nelle edizioni precedenti, è stato quello di costruire una rete locale in grado di attivare processi di inclusione e creare opportunità di integrazione e di inserimento delle persone con disagio mentale.
“In questa terza edizione – spiega Angela D’Agostino, Presidente delle Cooperativa Sociale Gnosis Onlus – saranno presenti i risultati finora raggiunti: due raggruppamenti di Imprese, promossi da Gnosis, che hanno già realizzato progetti in stretta collaborazione con le Istituzioni: la rete ABILI – Abitare, Lavorare, Includere – composta da sei organizzazioni del privato sociale (Gnosis, Alchimia, Insieme contro i pregiudizi, Sorriso per Tutti, La Rosa Bianca e Philoxenia), e la rete AGIRE, formata da tre cooperative sociali (Gnosis, La Castelluccia, I Naviganti).
Entrambe hanno svolto una funzione importante in termini di azioni volte all’inclusione sociale e lavorativa di persone con disagio psicosociale e promosso la realizzazione di gruppi appartamento e case famiglie per minori in affidamento dal Tribunale”.
La manifestazione si aprirà alle ore 14 con l’apertura del mercatino equo e solidale del baratto e proseguirà con spettacoli di animazione, musica, teatro e danza.
Fulcro dell’evento, alle ore 17, la Tavola Rotonda “Comunità Locale e Qualità della vita: faccia a faccia tra cittadini, istituzioni ed imprese” alla quale parteciperanno i rappresentanti delle Istituzioni e del Terzo settore. “Anche quest’anno -conclude Angela D’Agostino – la Comunità che cura apre le porte alla più ampia comunità territoriale perché il concetto di salute mentale interessa tutti ed è un bene comune da preservare ed assumere come responsabilità individuale e collettiva. Per raggiungere tale traguardo Istituzioni e Privato Sociale devono continuare a costruire sinergie utili per contribuire alla realizzazione di percorsi di integrazione, di inclusione sociale e lavorativa e di autonomia abitativa”.