“La nostra agricoltura è in crisi, come tutta la nostra nazione, eppure lo stato italiano, attraverso le sue istituzioni, continua ad applicare nuove imposte”.
Questo è il commento dell’Aspal sulla nuova applicazione dell’Imu. “Finora – precisa il presidente dell’ Aspal Stefano Giammatteo –
i proprietari di terreni e altri beni nelle zone montane, considerate svantaggiate, erano esenti da questa imposta. Invece il nuovo decreto, prevede l’esenzione del pagamento Imu soltanto nei centri con oltre seicento metri di altitudine e parzialmente esenti coloro che si trovano nei centri con un’altitudine compresa fra i duecentottantuno e i seicento metri. Resteranno completamente esenti solo i proprietari di terreni ed altri beni, nei centri con un’altitudine superiore a seicento metri. Il nostro territorio regionale, agricolo e rurale, subirà una stangata senza precedenti, che penalizzerà ancora una volta quelle aree che avrebbero bisogno di maggiore sostegno da parte dello stato e di tutti gli altri enti. Questo nuovo decreto governativo è scandaloso,visto che viene attuato in un momento di crisi senza precedenti – continua il segretario dell’ Aspal Ferrari Federica – alla quale dobbiamo aggiungere il rincaro di alcuni comuni del nostro territorio locale che applicano la tarsu anche ad altri locali agricoli come gli agriturismi,le tinaie,le rimesse agricole, magazzini ecc. ecc. , non previste dalla legge”.
“Invitiamo tutti gli agricoltori e gli altri contribuenti interessati, ad aspettare a pagare questa Tarsu applicata su questi tipi di locali, e di informarsi subito dai loro tecnici di fiducia ,per avere chiarimenti in merito a questa ingiustizia. Per quanto riguarda invece l’applicazione della nuova Imu, l’imminente sospensione del pagamento della rata imu che doveva essere pagata entro il 16 dicembre 2014,non ci lascia tranquilli,visto che si tratta di un semplice rinvio e non si è annullato nulla. Proprio per questo motivo, l’Aspal inizierà a sensibilizzare tutte le istituzioni in ogni sede, affinchè ci sia un chiaro ed immediato dietrofront da parte del governo a questa nuova normativa fiscale che penalizzerà non poco il nostro settore,ormai giunto alla frutta da anni senza che nessuno se ne accorga,tranne che gli operatori del settore”.