Piani d’Azione per l’Energia: Lazio sostenibile ed europeo a partire dai territori

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Piani d’Azione per l’Energia: Lazio sostenibile ed europeo a partire dai territori

paesIl Patto dei Sindaci e il Piano di azione per l’energia sostenibile (PAES), rappresentano una grande opportunità per le amministrazioni locali del Lazio, per rilanciare l’economia attraverso progetti di qualità, puntando sulla green economy, l’innovazione, la sostenibilità e la riduzione delle emissioni di CO2. Questo è quanto emerso dal convegno “I PAES per creare comunità intelligenti e sostenibili nel Lazio – Sostenibilità, energia, mobilità, e fondi europei per far ripartire dal livello locale lo sviluppo regionale”. L’iniziativa promossa dalla Consigliera Regionale Cristiana Avenali, componente commissione ambiente, e organizzata in collaborazione con eAmbiente srl, con il patrocinio del Consiglio regionale del Lazio. All’iniziativa hanno partecipato Fabio Refrigeri, assessore all’ambiente della regione Lazio, Giuseppe Rinaldi di Ancitel, Costantino Lato del GSE – Gestore Servizi Energetici, Gian Paolo Manzella, Vice Presidente Commissione Europa della Regione Lazio, rappresentanti del Ministero dell’Ambiente e dell’Unione Europea per fare il quadro sulla normativa sul Patto dei sindaci e sull’efficienza energetica, il mondo delle imprese delle banche per illustrare la cornice entro cui i Comuni della Regione possono mettere in campo le azioni per adottare i PAES a livello intercomunale, costruendo un quadro pratico, finanziabile e altamente efficace.

Il ruolo dei comuni, infatti, nel combattere l’effetto serra e i cambiamenti climatici, è spesso visto in secondo piano, ma l’entusiasmo dei sindaci e l’esigenza di dare risposte vere e sostenibili stanno, anche in questo senso, cambiando profondamente l’approccio al problema. Oltre al risparmio energetico e diminuzione delle emissioni di CO” infatti, i risultati delle azioni dei firmatari del “patto dei sindaci” sono molteplici: la creazione di posti di lavoro stabili e qualificati non subordinati alla delocalizzazione; un ambiente e una qualità della vita più sani; un’accresciuta competitività economica e una maggiore indipendenza energetica. Partire dal basso, dalle comunità per ridurre le emissioni di anidride carbonica, può diventare il paradigma vincente se coordinato e sincronizzato con gli e obiettivi e le politiche regionale, nazionali ed europee. <Per questo motivo – dichiara Cristiana Avenali – nelle recenti “Linee di indirizzo per un uso efficiente delle risorse finanziarie destinate allo sviluppo 2014-2020”, approvate in consiglio regionale lo scorso 10 aprile, è stata inserita, grazie ad un mio emendamento, l’azione “Sostegno ai comuni per l’adesione al “patto dei sindaci” e la redazione dei PAES”, con l’obiettivo supportare le amministrazioni locali in questo percorso.>

 Nonostante la buona risposta dei sindaci italiani all’iniziativa, la regione Lazio si trova in una posizione ambigua: i comuni aderenti rappresentano, infatti, circa il 65% della popolazione regionale, maggiore della media nazionale, 58%, ma il dato è influenzato positivamente dal ruolo e dal peso del comune di Roma. <Bisogna – afferma ancora Avenali – lavorare affinchè aumentino i comuni laziali aderenti, ad oggi circa 50 (con 37 Paes monitorati dalla commissione europea), 1/7 di quelli totali. I dati fanno emergere la necessità di aumentare il numero di adesioni al patto dei sindaci, in tutte le fasce, con un focus specifico per i piccoli comuni, che hanno una maggiore difficoltà nel redigere successivamente il PAES.> È necessario trovare il modo per sostenere e premiare i comuni virtuosi e le loro buone pratiche, che da subito hanno aderito al patto dei sindaci e adottato il PAES. In particolare bisogno aiutare i comuni a mettere in campo le azioni previste per la riduzione delle emissioni. Come ha sostenuto l’assessore regionale all’ambiente, si può partire dalla nuova programmazione europea prevedendo che vengano riconosciuti delle premialità a chi ha adottato i PAES.

Tutto questo tenendo conto che la Regione Lazio, sta predisponendo il Piano Energetico Ambientale Regionale ( PEAR), dove il patto dei sindaci e i Paes, possono svolgere un ruolo fondamentale. <La sinergia tra questi strumenti – continua Cristiana Avenali – consentirebbe di fare massa critica di azioni locali, e trovare ulteriori fonti di finanziamento, tramite, ad esempio gli strumenti messi a disposizione della BEI.> <Per questo, è fondamentale quanto annunciato dall’Assessore all’Ambiente Fabio Refrigeri – conclude Avenali – e cioè far assumere alla regione Lazio il ruolo di coordinatore del patto dei sindaci e successivamente creare una struttura di supporto per i comuni, in modo da dare anche un contributo fattivo per realizzare PAES intercomunali, maggiormente bancabili e finanziabili, e dare premialità ai Comuni aderenti ai Paes.>

<Non dobbiamo illuderci – afferma Gabriella Chiellino, Amministratore Delegato di eAmbiente Srl e curatrice scientifica dell’evento – sono obiettivi ambiziosi ed è importante diffonderne i risultati, perché questi strumenti saranno volontari ancora per poco: le politiche nazionali convergono verso normative sempre più stringenti; basti pensare al recepimento della direttiva 27/2012 sull’efficienza energetica che prevede l’efficientamento del 3% anno degli immobili della Pubblica Amministrazione Centrale, come sostenuto dal rappresentante del Ministero dell’Ambiente, che ha illustrato la road map e gli strumenti finanziari che ci aiuteranno nel raggiungere gli obiettivi.>

Anche perché il 2020 è sempre più vicino e chi aderisce oggi deve accelerare per recuperare il ritardo. Immaginare di dedicare una struttura di supporto per aiutare i comuni a redigere i PAES comunali ed intercomunali, diventa dunque fondamentale, per raggiungere gli obiettivi di riduzione della CO2, e applicare uno slogan a me tanto caro “Pensare globalmente e agire localmente”. Così in una nota Cristiana Avenali, consigliera regionale e componente della Commissione Ambiente