“Nella difficile vertenza del Fatebenefratelli Calibita, ospedale in profonda crisi, a rischiare sono soprattutto i lavoratori delle cooperative appaltate dall’esterno di cui nessuno si ricorda e per cui non si stanno mettendo in atto, come invece avviene per i dipendenti di ruolo, forme di tutela a garanzia dell’occupazione”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, che spiega: “l’allarme lanciato da Paolo Dominici, segretario romano Uil Fpl, unico rappresentante sindacale a sollevare il problema, lo abbiamo raccolto immediatamente perché è inconcepibile usare due pesi e due misure in analoga situazione di crisi, quasi ci fossero lavoratori di serie A e lavoratori di serie B. Le vicende legate agli ospedali religiosi classificati secondo la legge di riorganizzazione del 1968 e degli Irccs – Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico – stanno esplodendo in tutta la loro drammaticità: Fatebenefratelli, Idi San Carlo di Nancy, Cristo Re, Madre Vannini, Regina Apostolorum e Israelitico rappresentano un focolaio pronto a esplodere se non si prenderanno immediati provvedimenti. In una situazione di crisi come l’attuale, non ci si può permettere di destabilizzare migliaia di esistenze e di famiglie, specialmente le più fragili e meno tutelate. Al Fatebenefratelli i precari della cooperativa Sinapsi in bilico sono 100 su 280 unità in attività e su 800 dipendenti in totale, con grave rischio per l’efficienza dei servizi. AssoTutela e Uil Fpl perseguiranno tutte le strade per sostenere tali operatori e sosterranno ogni iniziativa di lotta”.