La Lazio non riesce nell’impresa di ribaltare il risultato negativo dell’andata e pareggiando tre a tre in casa del Lugodorets, è costretta a salutare anzitempo l’Europa League. I biancocelesti vengono raggiunti nei minuti finali da un gol di Quixadà che con un pallonetto beffardo supera un’incolpevole Marchetti. Reja non può essere certamente soddisfatto della prestazione dei suoi, colpevoli di aver gestito male il doppio vantaggio, riaccendendo le speranze della squadra bulgara, ormai rassegnata all’eliminazione.
Nella prima frazione, la Lazio parte arrembante e dopo neanche venti secondi di gioco si porta in vantaggio con Keita che supera il portiere avversario Stoyanov, approfittando di un rimpallo favorevole. La partita sembra indirizzarsi sui binari giusti per i biancocelesti che tentano di completare la rimonta mostrando un’insolita aggressività nei punti nevralgici del campo, anche se nel finale del primo tempo calano vistosamente d’intensità, rischiando di capitolare in almeno due occasioni. Nella ripresa al 52’ Bryan Perea approfitta di un assist delizioso di Onazi e con un rasoterra sigla la rete del due a zero. Con due gol di vantaggio, la Lazio commette l’errore di rilassarsi, subendo la veemente reazione del Lugodorets che in 11 minuti dal 67’ al 78’ ristabilisce incredibilmente la parità, approfittando in occasione del secondo gol, di un errore da matita rossa di Marchetti. Il risultato di due a due penalizza i capitolini, virtualmente fuori dalla Coppa, i quali però senza abbattersi ritrovano immediatamente il vantaggio con il solito Klose che sembra mettere la parola fine sul match. Seppur con qualche difficoltà la Lazio riesce a contenere gli attacchi dei bulgari, stringendo i denti e commettendo poche sbavature difensive. All’88’ però accade l’irreparabile, un lancio di 50 metri non viene controllato dalla difesa laziale, che nell’occasione si fa trovare impreparata, lasciando campo libero a Juninho Quixada, il quale dopo aver resistito al contrasto con Konko, a tu per tu con Marchetti lo supera con un pallonetto, fissando il risultato sul tre a due. Al fischio finale è festa grande per la squadra bulgara che conquista una qualificazione sofferta e quanto mai inaspettata.
La Lazio quindi rimane a mani vuote, fallendo inesorabilmente l’ultimo obiettivo stagionale. Mister Reja, apparso scuro in volto, non sembra aver digerito la sconfitta, soprattutto per come essa è maturata.
Di certo c’è che la Lazio ha sbagliato la partita di andata, perdendo per uno a zero e compromettendo il ritorno in Bulgaria. Nonostante l’handicap iniziale i biancocelesti sono comunque riusciti a ribaltare il risultato dell’Olimpico, salvo poi farsi recuperare ingenuamente per ben tre volte. A finire sotto l’occhio del ciclone è la difesa, che a detta di tutti andrebbe svecchiata e magari rinnovata con nuovi innesti che possano dare più solidità ad una retroguardia che nelle ultime partite ha subito troppi gol. Inoltre l’età media della squadra è una delle più alte della serie A e ad ora non sembrano esserci margini di miglioramento. La Lazio infatti, sembra oggi una squadra senza ambizioni e sicuramente questo non verrà metabolizzato e digerito facilmente dal pubblico biancoceleste già in piena contestazione contro il presidente Lotito.
Francesco Moresi