Molto derby per nulla. La parafrasi shakesperiana è probabilmente l’assist più adatto per sintetizzare la stracittadina romana andata in scena in un’ assolata domenica invernale. Ore 14,30, la tensione emotiva si coglie tra gli umori delle due tifoserie: vincere per la Lazio significherebbe fare uno sgambetto ai cugini giallorossi lanciati all’inseguimento della Juventus capolista. “Dobbiamo vincere”, ammonisce categoricamente Giulio mentre si avvia ai tornelli della Curva Sud. “Ci starebbe bene anche un pari”dichiara Giuseppe abbonato laziale che prosegue:” oltre a dare continuità ai nostri risultati, fermeremo la Roma che in questo campionato, è inutile negarlo, sta svolgendo un ruolo da protagonista”. “Speriamo anche che la Juventus batta il Verona”, conclude con la sciarpa in mano. La Vecchia Signora, per la cronaca, si farà beffare nei minuti dal pareggio degli scaligeri mentre all’Olimpico la partita resterà ferma su uno scialbo 0 a 0. “Proprio oggi che la Juventus ha pareggiato…” sospira un fedelissimo giallorosso all’uscita dello stadio. “Certo potevamo osare di più”, gli fa eco un amico. Il derby del calore, delle parole, dello sfottò perenne è terminato con un nulla di fatto in campo, mentre sugli spalti lo spettacolo è stato, come sempre, da dieci. Con lode la scenografia laziale che ormai da anni abitua la platea con autentici capolavori, buona anche la prestazione coreografica dei rivali giallorossi anche se “c’avranno più punti in classifica ma sulli sparti avemo vinto tanto a poco” irrompe un supporter biancoazzurro, tronfio dei propri colori ed orgoglioso della sua passione superiore a qualsiasi partita scialba. Il sole si spegne, arrivederci al prossimo derby.
Raffaele Caldarelli