Regione, “cannabis legale per risanare la sanità”. L’opposizione critica tra il serio e il faceto

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Regione, “cannabis legale per risanare la sanità”. L’opposizione critica tra il serio e il faceto

cannbisrt“Legalizziamo la marijuana e risaniamo la Sanità nella Regione Lazio”. La proposta è del consigliere regionale del Partito Democratico del Lazio, Riccardo Agostini, che ha recentemente depositato una mozione per dare il via a un progetto sperimentale nella Regione raccontata dall’Espresso in anteprima. Nella mozione si chiede che al presidente Zingaretti di legalizzare l’uso della cannabis non solo a scopo medico ma anche ricreativo prevedendone il monopolio di Stato come per il tabacco. L’obiettivo, come spiega Agostini, è quello di risanare il bilancio della sanità regionale che al momento supera i 7 miliardi di euro. Sarcastiche quanto dure le reazioni dell’opposizione regionale. Il consigliere de La Destra Storace dice: “Leggendo la mozione di Agostini si ha l’impressione che la richiesta abbia già sortito il primo effetto”. Caustico anche Cangemi Ncd: “A essere maligni si potrebbe quasi credere che la mozione potrebbe essere stata preparata da uno ‘fumato’”. Più dettagliata la risposta di Palozzi (Fi), che definisce “paradossale” pensare che legalizzando la marijuana si possa risanare il deficit sanitario del Lazio. “Ed è quasi un insulto alle intelligenze commentare una baggianata simile – continua il consigliere forzista-.  Senza dubbio i temi della cannabis e di un mercato clandestino che si arricchisce a favore della malavita, al pari dell’allarme prostituzione, sono due realtà attuali, preoccupanti e che meritano una discussione istituzionale aperta e approfondita: è assolutamente doveroso che se ne parli e si trovino le soluzioni più idonee per risolvere tali piaghe sociali. Devo però dire che le dichiarazioni di Agostini sono assolutamente fuori dal mondo. Per rimettere in piedi una sanità degna di questo nome serve ben altro: politiche mirate e precise, condivisioni di intenti con le parti sociali, trasparenza amministrativa e politica. Programmazione che il presidente Zingaretti e la maggioranza regionale, di cui Agostini fa parte, hanno sempre decantato senza darne effettiva applicazione. Tanto che in queste settimane l’emergenza sanitaria è ancora una volta sotto gli occhi di tutti. Dunque – chiosa Palozzi – pensare di risollevare i debiti della Regione Lazio con la vendita del fumo è una stupidata. Mi auguro che quella del consigliere democratico sia stata solo una battuta di pessimo gusto”.
A prendere le difese della proposta agostiniana sulla legalizzazione della cannabis è stata infine la consigliere regionale Per il Lazio, Marta Bonafoni: “Ho firmato con grande convinzione e piena sintonia la mozione Agostini che prevede la legalizzazione della cannabis per uso ricreativo e non solo medico. Un passaggio necessario con cui si evidenzia il ritardo in cui versa il nostro Paese anche su questo tema, come su tutti i più importanti diritti civili che vanno dal divorzio breve, allo “ius soli” al riconoscimento delle unioni civili, alle coppie di fatto. Nello specifico credo – continua la consigliera – sia “da fumati” ignorare che la legalizzazione della cannabis rappresenti il primo passo per togliere alla criminalità organizzata una delle più proficue fonti di reddito e allo stesso tempo permette di diminuire sensibilmente il numero di uomini e donne all’interno del sistema carcerario. Come consiglieri di maggioranza non possiamo che amplificare l’appoggio alla mozione e chiedere al Presidente Zingaretti di lavorare per rendere la Regione Lazio un laboratorio innovativo della legalizzazione della cannabis”.