L’opposizione regionale non ha accolto benissimo la riconferma di Rosati a commissario straordinario dell’Arsial, Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio. Incarico che l’ex assessore provinciale ricoprirà fino al prossimo giugno 2014. Questa la reazione del consigliere di Forza Italia, Adriano Palozzi: “Zingaretti e le poltrone per i fedelissimi, un rapporto d’amore destinato all’eterno. La prova provata è giunta per l’ennesima volta stamane con la riconferma a commissario straordinario dell’Arsial di Antonio Rosati,. Già nel 2003 nella squadra di Enrico Gasbarra, presidente della Provincia di Roma, alla guida delle politiche di Bilancio e nel 2008 con Nicola Zingaretti nello stesso ruolo, Rosati guiderà l’ente fino al giugno 2014. Una scelta, che dimostra presuntuosità e arroganza in un momento in cui il settore agricolo ha disperato bisogno di rilancio e investimenti preziosi: obiettivi nemmeno lontanamente sfiorati dalla troupe di Zingaretti. Dal suo insediamento la giunta di centrosinistra ha avuto quasi un anno di tempo per riformare l’Arsial e farla uscire dal commissariamento. Invece nulla si è preferito temporeggiare e riconfermare al comando dell’importante Agenzia regionale una sola persona, per giunta ex amministratore zingarettiano. Mi chiedo su quali elementi oggettivi si sia basata la riconferma di Rosati, se il commissariamento abbia inciso realmente sulle casse dell’ente e sullo sviluppo dell’agricoltura laziale, e perché la giunta non abbia ancora partorito una delibera che punti alla reale valorizzazione dell’ente. Quando si tratta di promuovere l’innovazione in un territorio ad alta vocazione agreste, come quello della nostra Regione, i giochi politici stanno a zero”. Così il capogruppo di Fi, Gramazio: “Con la proroga del commissariamento dell’ARSIAL, Zingaretti blinda un suo fedelissimo. Certo, una delle priorità del nuovo corso regionale è stata quella di garantire una poltrona ad ex amministratori, ovviamente con la tessera del pd in tasca, e ad ex collaboratori di Zingaretti ai tempi della provincia. E sotto quest’aspetto, Rosati ha l’identikit perfetto. Si tratta di una situazione inaccettabile che dimostra l’arroganza di quest’amministrazione, tra l’altro in un settore come l’agricoltura che merita risposte concrete, che ovviamente finora il Presidente Zingaretti non è stato in grado di dare”. Duro anche il consigliere “portavoce della Ciociaria” Abbruzzese: “La conferma fino a giugno 2014 di Antonio Rosati, già assessore provinciale della Giunta Zingaretti, quale Commissario straordinario dell’Arsial, è un atto che rasenta l’arroganza politica. In un momento in cui all’agricoltura sono state tolte risorse economiche importanti, che sarebbero state invece necessarie al rilancio dell’intero comparto, uno dei volani dell’economia laziale, destinare ulteriori quattrini per proseguire il Commissariamento dell’Arsial, appare illogico oltre che inopportuno. Sarà interessante capire, o forse meglio sapere dal Presidente Zingaretti, quali imprescindibili competenze professionali possiede il Dr. Rosati o quali strategici e insostituibili progetti di riconversione di Arsial, sta portando avanti il Commissario Rosati, tanto da meritare una riconferma – prosegue Abbruzzese – Così onerosa per le casse della Regione e quindi per tutti i cittadini. Si sente tanto parlare, da parte degli autorevoli esponenti di questa Giunta, di scelte condivise, di collegialità, di concertazione, ma poi nei fatti si realizza esattamente il contrario, perché il protrarsi del Commissariamento dell’Arsial, in capo quindi ad una sola persona, costituisce una evidente antitesi dei concetti tanto reclamizzati. Per rilanciare veramente il ruolo dell’Agenzia, servono programmi seri e concreti e non Commissariamenti sine die”. Ad aprire la polemica è stato invece il vicepresidente del Consiglio regionale Storace: “E’ veramente incredibile che al timone dell’agricoltura laziale ci sia un uomo solo al comando, di cui non si deve sapere nulla. E’ Antonio Rosati, ovviamente ex assessore provinciale di Zingaretti, che da Zingaretti ha ricevuto un ulteriore augurio di buon anno con la proroga a giugno 2014 dell’incarico commissariale alla guida dell’Arsial, che ormai va avanti da fine aprile 2013. E’ un modo di fare inaccettabile: il recente bilancio della regione ha spostato sull’Arsial i tre quarti delle risorse regionali in agricoltura, privando l’assessore Ricci dei quattrini necessari alla programmazione. Per Rosati – prosegue la nota storaciana – si sta violando ogni regola. Pur di lasciarlo solo a capo dell’ente, hanno persino dovuto oltrepassare il limite del 31 dicembre 2013, che proprio la giunta Zingaretti aveva stabilito per il termine del mandato commissariale, scrivendo all’epoca della decisione sull’affidamento dell’incarico che sarebbe cessato ‘entro e non oltre’ la fine dell’anno. Tutto questo tempo doveva servire per partorire la riforma dell’ente, di cui invece non si vede traccia, nemmeno attraverso la semplice approvazione di una proposta di legge in giunta. Ovvero, hanno commissariato l’Arsial prendendosi otto mesi di tempo per riformarlo e non sono riusciti nemmeno a mettersi d’accordo su come cambiarne la governance. Risultato: anche qui una sola poltrona, quella dell’ex assessore della giunta provinciale, senza sapere come impegna il suo tempo… Crediamo che sia davvero troppo ed è bene che ci sia un chiarimento. Non amiamo le carte bollate e vorremmo una lucida spiegazione politica ad una situazione che è intollerabile”.