“L’inchiesta sui fondi regionali concessi ai gruppi consiliari dal 2010 al 2012 coinvolge oggi anche il Partito Democratico con l’emissione di 14 decreti di iscrizione nel registro degli indagati da parte della Procura di Rieti per verificare ipotesi di reato come peculato, falso e finanziamento illecito. Fa una certa impressione notare che in questo elenco spiccano i nomi degli ex consiglieri regionali Foschi, Montino, Parroncini e Perilli, gli stessi che all’indomani dello scandalo Fiorito si scagliarono contro la giunta Polverini, puntando il dito contro tutto il gruppo consiliare del Pdl. Lungi da me giudicare, considerato che ancora si ragiona su ipotesi di reato tutte da verificare da parte della magistratura, in cui ho piena fiducia. Nel contempo, però, se ripenso alla violenza di quelle dichiarazioni mi chiedo oggi da che pulpito venisse la predica. Le persone attualmente indagate, infatti, ricoprono ruoli politici a vario titolo e hanno concentrato le loro campagne elettorali su concetti prioritari come riduzione dei costi della politica e trasparenza amministrativa. Stigmatizzando dunque il comportamento assunto allora da tutto il Partito Democratico, mi aspetto da parte loro un doveroso esame di coscienza nella consapevolezza che il vero modo di fare politica non è certo quello di screditare strumentalmente gli avversari poiché il tritacarne mediatico oggi ci insegna che non bada a simboli e colori politici”. Così il consigliere regionale di Forza Italia, Adriano Palozzi.