Sparatoria ad Albano Laziale, “Dato allarmante. Serve uno stop alle armi da fuoco”

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Sparatoria ad Albano Laziale, “Dato allarmante. Serve uno stop alle armi da fuoco”

poli«Ancora una sparatoria in pieno giorno nel Lazio, questa volta nel cuore dei Castelli romani, ad Albano laziale, con dieci colpi d’arma da fuoco intenzionati probabilmente ad uccidere, ma che hanno mandato in prognosi riservata un 59enne noto alle forze dell’ordine». E’ quanto dichiara la deputata di Sinistra Ecologia e Libertà, Ileana Piazzoni, a seguito dell’ennesimo agguato in provincia. «Come ogni volta, dopo l’ennesima violenza di stampo criminoso in questo territorio, le indagini e l’opinione pubblica non possono non rivolgere lo sguardo all’incremento della malavita che imperversa nella regione. La criminalità però non deriva solo da fattori esterni, l’inasprirsi di questa emergenza ha luogo anzitutto nelle dinamiche sociali delle nostre comunità. Sono certa che, per quanto riguarda questa ennesima sparatoria, il commissariato locale stabilirà presto entro quali limiti l’accaduto abbia a che fare con dinamiche malavitose. Eppure, che si tratti di un regolamento di conti o di una vicenda personale, resta il dato sociale di un territorio costretto a convivere con un’inedita cultura della violenza, del sopruso, della vendetta privata. Una seria battaglia per la legalità nel Lazio non può prescindere, ad esempio, dall’osservazione del dato sulla circolazione delle armi da fuoco in queste zone. Le sparatorie avvengono con allarmante regolarità e in diversi luoghi. Viviamo in un Paese le cui leggi sono ancora troppo indulgenti in materia di armi, il cui possesso, purché denunciato, è ben tollerato anche in aree con alti tassi di violenza e criminalità e con un elevato livello di prevaricazione sociale e degrado. E’ il caso delle regioni più a rischio, ma sta diventando un problema evidente anche nel Lazio, come dimostrano questi ripetuti episodi di violenza armata. Proposte di moratorie del possesso di armi da fuoco, anche localizzate in base all’incidenza di crimini violenti, sono state spesso avanzate ma mai messe seriamente in atto. Il mio impegno è rivolto dunque a coniugare la battaglia per la legalità con risposte mirate nei confronti di ogni genere di sottocultura della violenza, a partire dalla dissuasione dal possesso di armi da fuoco in questo territorio, che oggi rischia di covare un clima di sangue dal quale sarà poi difficile uscire».