Case popolari, primi risultati della task force anti-furbi

HomeROMA CAPITALE 2

Case popolari, primi risultati della task force anti-furbi

OZZIMOE’ al lavoro da poco tempo ma ha già all’attivo una serie di casi risolti, la task force messa in piedi dall’amministrazione capitolina, per la precisione dall’Assessorato all’Emergenza Abitativa, con l’obiettivo di liberare le case popolari di Roma Capitale da chi le occupa senza i requisiti necessari e assegnarle a chi invece ne ha diritto. Presentati in Campidoglio i primi risultati dell’attività dall’assessore Daniele Ozzimo e dal comandante della task force Maurizio Maggi, presente il nuovo comandante della Polizia Locale Raffaele Clemente. L’ultimo caso in ordine di tempo è quello di un appartamento di 57 metri quadri alla Garbatella, posto abusivamente in vendita su Internet per 130mila euro. Si tratta di una casa popolare comunale e a tentarne la vendita, con un annuncio comparso nei giorni scorsi sul web, è stato l’affittuario, ora denunciato. In precedenza la task force ha individuato una casa di 140 metri quadri a San Saba, il cui affidatario era persona con redditi di molto superiori a quelli previsti per abitare in un alloggio popolare. L’appartamento è stato liberato e consegnato alla Asl di zona, che ne farà un centro per ragazzi con disabilità psichica. Ed è sempre di questi giorni lo stop imposto a un altro tentativo di vendita su Internet di una casa di edilizia residenziale pubblica.

L’unità anti-truffe è attualmente costituita da soli agenti della Polizia Locale, ma è destinata a crescere fino a quaranta operatori con l’immissione di personale amministrativo. Il suo lavoro parte dall’incrocio dei dati su redditi reali e proprietà degli affittuari, in modo da far emergere abusi e illeciti. “La task force recentemente istituita”, ha spiegato l’assessore Ozzimo, “ha come obiettivo il recupero di numerosi alloggi, soprattutto nelle zone centrali. Ci sono molti appartamenti di pregio su cui si cerca di lucrare in modo criminoso. L’emergenza abitativa è ormai a livelli insostenibili: questo sistema di contrasto consentirà di recuperare un ingente numero di alloggi, utile a diminuirla”. Le irreglarità, fa sapere Ozzimo, sono molte: circa 1.300 gli alloggi comunali che ogni anno passano da inquilino a inquilino “senza una regolare procedura gestita dal Comune”; subaffittati, occupati o anche venduti sotto banco. Da parte di vecchi assegnatari che hanno visto crescere il proprio reddito, non hanno più titolo ad abitare in una casa popolare e speculano indebitamente sull’alloggio. Per questo Ozzimo annuncia più controlli sui casi in questione, su chi ha redditi alti e occupa le case popolari di Roma Capitale.