Bufera nomadi, è di nuovo Casilino 900

HomeROMA CAPITALE 2

Bufera nomadi, è di nuovo Casilino 900

Casilinodi Marco Montini
Esplode ancora una volta il caso nomadi nella capitale ed è “nuovamente” Casilino 900. Nell’ex insediamento rom più grande d’Europa sgomberato nel 2010 dall’amministrazione dell’ex sindaco Alemanno, sarebbero infatti tornati le prime famiglie nomadi, come sottolineato oggi dal sito www.abitarearoma.it: “Adesso come testimoniano molti cittadini indignati sarebbero state tirate su nuovamente almeno una cinquantina di baracche. La ricostruzione abusiva del campo nomadi sarebbe in mano ad un centinaio di famiglie, di origine romena, scappate da insediamenti regolari come quelli di Castel Romano, Salone o la Barbuta che hanno iniziato di nuovo, per la disperazione dei cittadini, – continua il quotidiano on line – la devastante pratica di bruciare i cavi di plastica al fine di recuperare il rame al loro interno. Sconcerto ed indignazione tra i cittadini”. Subito sono giunte le prime reazioni dal mondo politico, in primis il consigliere regionale de La Destra Santori, che si è scagliato contro la giunta di centrosinistra di Roma Capitale: “Con il ritorno del Casilino 900 il lassismo della Giunta Marino sul tema dei nomadi oltrepassa ogni limite. Avremmo voluto essere smentiti dagli allarmi che stiamo lanciando ripetutamente da oltre un mese, in seguito alle numerose segnalazioni pervenute da parte della cittadinanza e dei comitati di quartiere oggetto di una vera e propria invasione dei nomadi che sta coinvolgendo tutti i quadranti della cittá da Tor Sapienza a Colli Aniene, dal Laurentino a Castel Romano, Casilina e Magliana”. Questo il commento a caldo dell’ex consigliere comunale di Roma, che poi continua: “Siamo stanchi di questa realtà ormai fuori controllo, figlia del famoso progetto di integrazione a tutti i costi e falso buonismo che contraddistingue la peggiore sinistra romana capitanata dal Sindaco Marino. Il suo imperterrito e assordante silenzio porterà a una pericolosa emergenza sociale che non riuscirà più a controllare”.