I giovani che giocano e sono a rischio debito rappresentano il 22% degli intervistati
S. ha 41, vive a Roma e da 3 anni è affetta da G.A.P. Gioco d’Azzardo Patologico. Ha una bambina di 7 anni da mantenere, il compagno è cassa integrato. Non ce la fanno a tirare avanti con una casa in affitto e le varie spese. Il gioco è stato per lei prima una salvezza: una vincita di 1300 euro le ha permesso di pagare un mese di affitto e varie bollette, poi una tragedia. I soldi buttati alle slot machine sono tanti per una famiglia umile: circa 20mila euro.
Per S. Codici rappresenta solo uno sfogo, non vuole aiuto, per il momento. Ha paura della reazione del marito quando verrà a sapere dei soldi sperperati in questi anni, probabilmente la lascerà, dice.
Storie come queste arrivano in continuazione al Codici. Storie drammatiche che raccontano di tragedie familiari, di circoli viziosi dai quali è difficile uscire, di usura, sovra indebitamento, di tragiche dipendenze.
Le ricerche ufficiali parlano chiaro. Secondo dati riferiti al 2011 del Ministero della Salute, il 54% della popolazione italiana sarebbe costituita da giocatori d’azzardo. La stima dei giocatori problematici varia dall’1,3% al 3,8% della popolazione generale mentre la stima dei giocatori d’azzardo patologici varia dallo 0,5% al 2,2%. Numeri preoccupanti se li confrontiamo con il boom delle sale da gioco avvenuto dopo il 2010 e del gioco d’azzardo on line.
Il Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio lancia anche un ulteriore allarme: sempre più adolescenti sono vittime del gioco. Secondo dati aggiornati al 2013, i giocatori tra gli studenti sono il 48.2%, tra questi il 6% risulta avere una condizione di gioco patologico.
L’Associazione Codici ha lanciato nel corso degli anni, soprattutto tra la popolazione giovanile, diverse campagne informative rivolte anche alla popolazione più giovane. Sono stati presentati corsi nelle scuole e guide utili per spiegare alle nuove generazioni i rischi psicologici, e non, a cui si va incontro quando si è affetti da gioco d’azzardo patologico.
Intervistando un campione non rappresentativo di 600 studenti di età compresa tra i 12 ed i 18 anni è emerso quanto la problematica non sia affatto da sottovalutare.
Il 25% degli studenti intervistati ha dichiarato di aver giocato almeno una volta nella vita alle slot machine; il 32% di farlo almeno 3 volte al mese; il 17% 1 volta a settimana, il 2,5% più volte a settimana, il 23,5% mai. Tra i giocatori più assidui c’è chi ha anche ammesso di aver chiesto, con una scusa, soldi in prestito, ai genitori, agli amici più intimi, ai fratelli, il 22%.
I soldi vinti sarebbero serviti per acquistare telefonini, ricariche telefoniche, pagare le uscite al bar, nei pub ect con gli amici.
I giovani esposti a rischio gambling o debito di gioco sono dunque numerosi, per far fronte anche a questa emergenza il Codici ha presentato di recente al Consiglio regionale del Lazio una proposta di legge che intende prevenire la devianza e contrastare il gioco d’azzardo compulsivo attraverso diverse iniziative.
In particolare, la Legge si propone di promuovere l’educazione alla legalità tramite il contrasto al gioco d’azzardo e compulsivo, intende contrastare il riciclaggio dei proventi di attività illecite e l’infiltrazione della criminalità organizzata nella gestione di giochi e scommesse. Anche le Istituzioni hanno il dovere morale di intervenire, per questo Codici auspica che nel prossimo futuro ci sia un maggior coinvolgimento della classe politica per mettere un freno ad un fenomeno altrimenti difficile da arginare.