Stile di vita dei giovani tra alcol e gratta e vinci

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Stile di vita dei giovani tra alcol e gratta e vinci

gratta e vinci“Stile di vita” è l’espressione coniata da Alfred Adler per definire “l’impronta unica e irripetibile di ogni individuo, costituita dalla risultante di tratti comportamentali, orientamento del pensiero, sentimenti ed emozioni, posti al servizio del fine ultimo perseguito”. Oggi il concetto di stile di vita assume accezioni diverse che si riferiscono sempre più al comportamento che un individuo decide di assumere nel corso della sua vita e che in alcuni casi può essere dannoso per la salute. Esistono stili di vita sani e stili di vita deleteri tra questi:  Ludopatie, alcol e droghe sono considerate forme di dipendenza che rientrano in uno stile di vita rischioso. Anche “fare il bullo” rientra in uno stile di vita dannoso per se stessi e per gli altri.
L’associazione Codici si è fatta promotrice, insieme alla Regione Lazio, di un progetto dal titolo “Io la mia vita non me la gioco”, rivolto ai ragazzi in età scolastica e finalizzato a far conoscere le caratteristiche del gioco compulsivo e d’azzardo, sia legale che illegale (iniziativa svolta nell’ambito del Programma Utenti e Consumatori 2011 della Regione Lazio). Hanno contribuito alla realizzazione del progetto i Comuni di: Ceprano, Frosinone, Priverno e  Carbognano.
Oggi, nel corso della conferenza stampa presso la sala delle Vergini del Comune di Roma, sono stati presentati i risultati del progetto.  Sono intervenuti: Fabrizio Santori, Commissione Politiche sociali e salute della Regione Lazio Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici Monia Napolitano, Sociologa Codici Marta Rapiti, Psicologa che ha curato il progetto Codici nelle scuole Monica di Berbardo e Doriana Michelini, docenti Istituto via Casale del Finocchio.
Nel progetto dell’associazione sono stati coinvolti circa 500 ragazzi tra i 10 e i 16 anni ed è emerso quanto segue.

Ludopatie: secondo il Ministero della Salute per ludopatia “si intende l’incapacità di resistere all’impulso di giocare d’azzardo o fare scommesse, nonostante l’individuo che ne è affetto sia consapevole che questo possa portare a gravi conseguenze”. Il disturbo può iniziare a manifestarsi durante l’adolescenza e tocca anzitutto i ragazzi. In generale dallo studio condotto dall’associazione Codici è emerso che i minori giocano e che il gioco è ritenuto un comportamento socialmente accettato. L’80 per cento dei ragazzi coinvolti nello studio ha dichiarato di aver giocato almeno una volta nella vita e tutti hanno dichiarato di giocare per vincere. Di questi, l’80 per cento è di sesso maschile e il 20 per cento è di sesso femminile. Il fenomeno è più palesato nelle scuole superiori, infatti il 72 per cento dei ragazzi che ha dichiarato di aver giocato almeno una volta frequenta la scuola superiore, mentre il restante 28 per cento frequenta la scuola media. A cosa giocano i ragazzi? In pole position ci sono il fantacalcio ( gioco ideato all’interno del gruppo dei pari in cui in palio ci sono dei soldi); le scommesse sportive ( gioco legale e vietato ai minori di 18 anni) e i gratta e vinci. Nessuno ha dichiarato di giocare on line o di giocare alle slot machine. Il 68 per cento dei ragazzi ha dichiarato di preferire il gioco del fantacalcio e delle scommesse sportive, mentre le ragazze preferiscono il gratta e vinci, 32 per cento. In generale risulta che il 40 per cento dei ragazzi coinvolti nello studio gioca con una certa regolarità. Concludendo, il fenomeno è preoccupante in quanto il gioco non è considerato un comportamento che può portare alla dipendenza. I ragazzi, infatti, dichiarano di non sapere che gratta e vinci e scommesse sono vietati ai minori dei 18 anni, in quanto possono accedervi in maniera indisturbata.

Alcol: quello dell’alcol è un fenomeno molto diffuso tra i ragazzi delle scuole medie ( terza) e delle superiori. In generale tutti i ragazzi hanno dichiarato di bere regolarmente in famiglia e fuori casa birra e vino, di conseguenza passa il concetto di alcol come bevanda che accompagna i pasti all’interno della propria famiglia. Altri luoghi in cui si consumano alcolici ( prevalentemente vino e birra) sono feste, pub, pizzerie. L’alcol viene considerato dall’80 per cento dei giovani in oggetto come “elemento socializzante” dovuto anche alla trasmissione da parte dei media di pubblicità in cui l’assunzione di bevande alcoliche viene associata a divertimento, feste, e a personaggi che i giovani considerano modelli da emulare. Entrando nel particolare, il 70 per cento dei ragazzi ha dichiarato di bere regolarmente bevande alcoliche anche fuori casa; di questi il 62 per cento ha un’età compresa tra i 14 e i 16 anni; solo il 20 per cento dei ragazzi ha dichiarato di bere superalcolici fuori casa. Il fenomeno tocca in percentuale uguale ragazzi e ragazze, la particolarità sta nella risposta alla domanda: Secondo te l’alcol fa male e perché? Il 70 per cento delle ragazze coinvolte nello studio ha dichiarato che l’alcol fa male perché contiene molte calorie e di conseguenza farebbe ingrassare. Di queste, il 47 per cento ha dichiarato però di bere regolarmente. Come si spiega questo fenomeno? Sembra che la tendenza nelle giovani donne sia quella scegliere di digiunare dalle 24 alle 48 ore per poter sballarsi la sera senza correre il rischio di ingrassare. ( Tale fenomeno si chiama “Drunkoressia” connubio tra alcol e anoressia). Il tutto per bilanciare le quantità di calorie che attraverso un drink si possono assumere. In conclusione, anche quello dell’alcol è un fenomeno molto diffuso tra i giovani e il fatto di iniziare a consumare alcol in famiglia porta i ragazzi a non associarne la dipendenza anche se ne vengono riconosciuti il rischio per la salute in caso di consumo frequente.

Droghe: Altro fenomeno è quello dell’uso di droghe da parte dei giovani. Il consumo di droga viene infatti percepito dai ragazzi che hanno frequentato i corsi del Codici come un comportamento scorretto, una cosa da non fare e che porta dei rischi. Lo stesso consumo di sigarette viene considerato un comportamento socialmente non accettato. In sintesi, nessuno dei ragazzi ha dichiarato di fare uso di droghe leggere, solo il 30 per cento ha dichiarato di essere incuriosito dalla cannabis e nessuno ha dichiarato di essere incuriosito da droghe pesanti quali: ecstasy e cocaina. Tuttavia, l’80 per cento dei ragazzi delle scuole superiori ha dichiarato di avere tra amici persone che fanno uso di droghe leggere. Concludendo, quello del consumo di droghe resta tutt’oggi un fenomeno molto presente tra i minori, ma sommerso.

Bullismo: Quello del bullismo è un fenomeno che continua ad essere molto presente nelle scuole medie e superiori. Il bullo agisce nel 60 per cento dei casi in gruppo, assume, di frequente,  uno stile di vita “deviante”, fuma sigarette e in alcuni casi ( ragazzi biennio superiori), fa uso di droghe leggere e consuma alcol quando esce con gli amici. Dallo studio portato avanti dall’associazione Codici è emerso che il bullo è nel 32 per cento dei casi donna e che il 65 per cento dei ragazzi ha assistito almeno una volta ad un atto di bullismo. Il 7 per cento ha dichiarato di essere bullo, il 24 per cento di aver subito bullismo, mentre il 4 per cento ha dichiarato di essere bullo e vittima allo stesso tempo. Infine il “bullo” è considerato da tutti i ragazzi una persona debole e che ha bisogno di aiuto.

Dalle rilevazioni realizzate dall’associazione Codici sugli stili di vita giovanili viene fuori un dato importante relativo al gioco. Quello delle ludopatie è un tema delicato e che merita attenzione da parte delle Istituzioni.  Dai dati è emerso chiaramente che il gioco è molto diffuso tra i minori ed è ritenuto un comportamento socialmente accettato. Da qui l’esigenza e la necessità di portare avanti iniziative volte alla sensibilizzazione del fenomeno e soprattutto alla necessità di rivedere le normative che regolano il settore.