Via libera in IV commissione Bilancio all’istituzione del Collegio dei revisori
“Abbiamo dato parere favorevole all’istituzione del collegio dei revisori dei conti: è questo un ulteriore segnale di trasparenza e della volontà di adeguare la legislazione regionale alle leggi nazionali e agli standard di buona amministrazione.”. Così il presidente della IV commissione Bilancio, partecipazione, demanio e patrimonio, programmazione economico-finanziaria, Mauro Buschini (Pd), a conclusione della riunione odierna durante la quale è iniziato l’esame del secondo capo della PL 9, quello relativo appunto al collegio dei revisori dei conti di cui si dovranno dotare tutte le regioni, in ottemperanza della normativa nazionale in materia di stabilizzazione della spesa pubblica, in particolare del decreto legge 138/2011.
Quale organo di controllo interno e di vigilanza, il collegio dei revisori dei conti della Regione Lazio avrà il compito di vigilare sulla regolarità contabile, finanziaria ed economica della gestione dell’ente, in raccordo con le sezioni regionali della Corte dei conti. Ne faranno parte tre membri effettivi più due supplenti, scelti mediante estrazione da un elenco i cui iscritti devono possedere la qualifica di revisori legali, così come è definita dalla normativa nazionale e comunitaria, ed essere in possesso di specifica qualificazione professionale in materia di contabilità pubblica e gestione economica e finanziaria anche degli enti territoriali. Oggi sono stati discussi e approvati tre (il 24, il 25 e il 29) degli undici articoli della PL 9 che riguardano il collegio dei revisori. La discussione in IV commissione riprenderà la prossima settimana sui compiti, sulle modalità di nomina, sulle responsabilità e sulle modalità dell’esercizio delle funzioni del collegio dei revisori dei conti e sulle sue connessioni con il Comitato regionale di controllo contabile.
Nel corso della seduta è stato discusso e approvato anche l’articolo 23 della PL 9, concernente “Riduzione di spese, messa in liquidazione e privatizzazione di società pubbliche”. Anche in questo caso, è la normativa nazionale a dettare le regole: le società controllate direttamente o indirettamente dalla Regione con un fatturato da prestazione di servizi a favore della Regione stessa superiore al 90 per cento dell’intero fatturato dovranno essere sciolte o alienate. Si tratta delle società che sostanzialmente non hanno mercato e che, secondo la normativa europea in materia di tutela della concorrenza, non dovrebbero più operare. Sono escluse dall’applicazione dell’articolo 23 della PL 9 le società che svolgono prevalentemente compiti di interesse generale, le centrali di committenza, le società finanziarie della Regione e le aziende che gestiscono banche dati strategiche. Grazie a un emendamento dell’assessore al Bilancio, patrimonio e demanio, Alessandra Sartore, neppure rischieranno lo scioglimento o l’alienazione “le società controllate che svolgono attività connesse esclusivamente all’esercizio di funzioni amministrative di cui all’articolo 118 della Costituzione.”.
La seduta è stata aggiornata a martedì 11 giugno alle ore 16.
Oltre al presidente Buschini e all’assessore al Bilancio, hanno partecipato alla seduta i vicepresidenti Simone Lupi (Pd) e Pietro Di Paolantonio (Pdl), e i componenti della commissione Cristian Carrara (Per il Lazio), Mario Ciarla (Pd)), Valentina Corrado (M5S),Gino De Paolis (Sel), Marino Fardelli (Lista Bongiorno), Luca Gramazio (Pdl), Daniele Mitolo (Per il Lazio), Giancarlo Righini(Fratelli d’Italia), Gianluca Quadrana (Lista Zingaretti in sostituzione di Baldi), Francesco Storace (La Destra), Marco Vincenzi (Pd, in sostituzione di Patané intervenuto nella seconda parte della riunione).