Roma bella col Napoli, Lazio poca cosa col Cagliari

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Roma bella col Napoli, Lazio poca cosa col Cagliari

Mattia Destrodi Silvia Panizza

La Roma chiude in bellezza l’annata in corso, con una bella vittoria in casa contro il Napoli dell’oramai ex ct Mazzarri. Finisce 2-1 per i giallorossi, grazie alle reti di Marquinho e di Destro, in una gara che non aveva più nulla da regalare alle due compagini (Napoli già saldamente secondo in classifica e Roma già fuori dall’Europa League) ma che aveva in palio l’onore di chiudere in bellezza il campionato 2012/2013. Per il gruppo di Andreazzoli resta la speranza di ottenere l’Europa con la finale di Coppa Italia, prevista per domenica prossima alle ore 18, anche con la vittoria di ieri, infatti, non c’erano più chance di arrivare quinti. Sesta la posizione in graduatoria conquistata, con la soddisfazione – minima in verità – di aver scavalcato nel rush finale i rivali biancocelesti, seppur di un solo punto, e poter così, dopo qualche anno di supremazia laziale, affermare di essere i protagonisti del calcio a Roma. In realtà a decretare tutto ciò sarà una partita secca, quella di domenica prossima, che ha molto in ballo: la possibilità di alzare al cielo la Coppa, la chance di entrare in Europa League, la supremazia cittadina contro la rivale, in un derby che mai era accaduto nella storia e che sarà più importante di ogni altra cosa quest’anno. La Lazio, di certo, ci arriva nel peggiore dei modi: ennesima, oramai si è perso il conto nel girone di ritorno, sconfitta in esterna, contro il Cagliari nel desolato campo di Trieste. Ospite tra gli spalti Edy Reja, il quale, immaginiamo, dopo aver visto una Lazio così brutta, spenta, abulica, non potrà non aver fatto un sorrisetto beffardo nel ricordo di quanti criticavano il suo operato. Non pesa più di tanto la sconfitta in sé – si sapeva del dominio dell’Udinese in quel di San Siro con la solita inguardabile Inter – quanto la prestazione più brutta che mai, una squadra svogliata, stanca, spenta, che è scesa in campo senza determinazione, voglia, ardore. Questa dovrebbe essere la compagine che vedremo domenica all’Olimpico? Inutile trovare sempre la scusa della mole di gare disputate – ieri era la 56’ partita della stagione – siamo agli sgoccioli, è ora di tirare fuori un po’ di orgoglio dopo una stagione così disastrosa. Inutile anche che il presidente Lotito se la prenda con il mister – conciliabolo a fine gara tra loro accompagnati dal solito Tare in cui sembra che il presidente si sia molto lamentato con Petkovic – i miracoli non si fanno. Se compri fenomeni come Cana, Ciani, Pereirinha, Saha che te la prendi a fare con l’allenatore? Sarebbe ora che ognuno si prenda le sue responsabilità in questa compagine, invece di scaricare tutto sull’allenatore, già è accaduto la scorsa stagione con Reja, vediamo di non bissare quest’anno con il tecnico di Sarajevo. Intanto i tifosi aspettano con ansia la finale, poi si tireranno le somme.