Ricordate con un flash mob le vittime della crisi

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Ricordate con un flash mob le vittime della crisi

piazza montecitorioIl Codici ha voluto ricordare tutte le persone che nell’ultimo anno e mezzo si sono tolte la vita a causa della crisi economica e della perdita del lavoro. La crisi che sta attanagliando l’Italia sta continuando a mietere vittime, non si può far finta di niente, è necessario far sentire la propria voce e per farlo bisogna essere in tanti. Per questo motivo il Codici ha promosso oggiAggiungi un appuntamento per oggi la realizzazione di un flash mob per commemorare le vittime della crisi e per protestare contro i metodi aggressivi delle agenzie di riscossione crediti. Anche l’associazione Airp si fa promotrice con Codici dell’iniziativa per ricordare le “morti della crisi” e per promuovere la revisione dei metodi di riscossione di Equitalia. Hanno aderito all’iniziativa anche Assoutenti, Codacons, FAU (Forum delle Associazioni Antiusura), AAL (Associazione Antiusura Lombardia), Calabria Antiusura, CNA (Coordinamento Napoletano Antiusura), APA (Associazione Pugliese Antiusura). Tantissimi anche i cittadini che si sono uniti alla manifestazione.
Quello dei suicidi è un male che purtroppo è sempre molto presente nelle cronache italiane. E tra le motivazioni del gesto estremo troviamo sempre più spesso proprio le cause economiche, che negli ultimi 4 anni hanno riguardato il 20-30% di casi in più rispetto al passato. Gli italiani appaiono sempre più in difficoltà, spaventati dall’incertezza del futuro e depressi. Questi i primi sconvolgenti risultati del Rapporto Osservasalute 2012, che registra una situazione a dir poco allarmante.
Il Codici, prendendo come riferimento le fonti di cronaca nazionale e locale, ha realizzato un Osservatorio sulle conseguenze dei problemi economici nella vita delle persone, le quali, sempre più spesso, tentano il suicidio.  Gli italiani che hanno scelto il suicidio appartengono a diverse categorie sociali, sono imprenditori, pensionati, operai, disoccupati.
In fondo al testo si presenta l’elenco delle persone che hanno compiuto il tragico gesto nell’ultimo anno e mezzo: dal primo gennaio 2012 fino ad oggi sono ben 153 quelle che il Codici chiama le “morti della crisi”. Il periodo di rilevazione comprende 17 mesi, quindi si arriva ad una sconvolgente media di 9 suicidi al mese.
Per avere un’idea più circoscritta si pensi che, solo nel Lazio, dall’inizio del 2013 fino ad ora, sono avvenuti sei suicidi in meno di cinque mesi, una media di più di una vittima al mese. Se si considera anche il 2012 si registrano addirittura 17 suicidi nella Regione, una media cioè di un suicidio al mese.
Con riguardo specifico a Roma, invece, negli ultimi 5 mesi si sono registrati 3 suicidi, mentre considerando anche il 2012 si arriva ad una media di circa un suicidio ogni due mesi (8 vittime in 17 mesi).
Per quanto riguarda la diffusione del fenomeno in Italia, le Regioni del Nord risultano quelle più colpite: stiamo parlando di ben 63 suicidi nel periodo di riferimento, per una media di circa 3 episodi al mese. Anche le Regioni del Sud registrano un numero elevato di suicidi, arrivando a quota 53 nell’ultimo anno e mezzo e facendo registrare una media di 3 suicidi al mese. Nelle Regioni del Centro si rileva una proporzione minore del fenomeno, ma comunque significativa: 31 suicidi in 17 mesi, per una media di un caso al mese.
Inoltre, quella che si presenta in questa sede è solo una lista relativa alle storie trattate dai media, ma esisteranno sicuramente numerosi casi rimasti nascosti agli organi di stampa, che si aggiungono al corposo e triste elenco.
In questo contesto, l’associazione Codici ha promosso la campagna “SOS DEBITI! Difenditi da Equitalia” lanciando una Petizione Popolare per la revisione del sistema di riscossione tributi. Il Codici sarà infatti  impegnato il 9 e il 10 maggio in tutte le piazze italiane per dare informazioni ai cittadini e per raccogliere le firme (per consultare le date degli eventi nelle diverse piazze italiane è possibile cliccare qui).
Mai come ora la Petizione si rende necessaria, viste anche le continue lamentele di irregolarità ed ingiustizie segnalate dai consumatori. Sempre più spesso le attività e le modalità di riscossione crediti da parte di Equitalia e delle Agenzie di riscossione tributi incidono in maniera importante sulle crescenti difficoltà economiche dei cittadini.
Infatti, con il sistema di interessi applicato, sia in termini di aggio che in termini di anatocismo esercitato, risulta impossibile per il cittadino sanare la propria posizione debitoria. Quest’ultimo, così, si vede pignorare la casa dove vive, o fermare la macchina con cui lavora, facendo venir meno la possibilità di creare un reddito.
Tali fenomeni sono contrari ai principi costituzionali che garantiscono il diritto alla casa e al lavoro (Artt. 1,2,3 e 47 Costituzione Italiana).

Ecco alcune delle proposte di revisione dei metodi di riscossione contenute nella petizione popolare:

1.      rivedere il sistema di sanzioni fissando un tetto massimo non superiore al 20 % della somma dovuta;

2.      rivedere il sistema d’ interessi applicati fissando un tetto massimo non superabile pari alla misura del’interesse legale;

3.      prevedere che per il calcolo degli interessi (comunque denominati)  venga utilizzato il sistema  “all’italiana” con un piano di ammortamento semplice, ovvero senza alcuna capitalizzazione e con rate costanti pari al 50% di quota capitale e 50% di quota interessi;

4.      ridurre tutti i costi e gli oneri aggiuntivi a quelli effettivamente sostenuti;

5.      dichiarare impignorabile per crediti fiscali e/o tributari gli immobili destinati ad abitazione principale;

6.      limitare le iscrizioni ipotecarie per crediti non inferiori ad almeno il 40% del valore dell’immobile stesso;

7.      limitare i fermi amministrativi sui mezzi lavoratori e di trasporto dei debitori per crediti non inferiori ad almeno il 40% del valore del mezzo .

Per consultare il testo integrale della Petizione è possibile visitare il sito www.codici.org.
Oggi pomeriggio su www.spazioconsumatori.tv le immagini del flash mob e le interviste ai presenti.