“Ormai è diventata una vera e propria emorragia – così si legge nel comunicato dell’ Aspal , nella figura del presidente Giammatteo -. Nel primo trimestre del 2013, oltre 13000 imprese agricole in Italia, sono state costrette a chiudere , soffocate dai costi sempre più alle stelle. Tra mezzi di produzione ( concimi, mangimi, sementi, antiparassitari, gasolio agricolo) e soprattutto oneri fiscali , contributivi e burocratici, siamo in presenza di un peso completamente insostenibile. A tutto questo si aggiunge la mannaia dell’ Imu sui fabbricati rurali e sui terreni agricoli e la mancanza di una politica agricola mirata allo sviluppo , alla competitività e alla ristrutturazione dei debiti delle nostre aziende. Una situazione sempre piu’ disastrosa alla quale bisogna porre rimedio immediatamente, prima che si perdano altre migliaia di aziende .
“Oggi – continua Giammatteo -, in agricoltura, ben due aziende su tre sono gravate da debiti e cinque su dieci non riescono piu’ a fronteggiarlo , con il rischio di finire sempre più nella rete dell’ usura e della criminalità organizzata. Tutto questo scoraggia le nostre imprese agricole, che nella nostra regione, oltretutto, devono fronteggiare anche altre avversita’ come la batteriosi sul kiwi, il cinipide sul castagno , la diabrotica sul mais e il fallimento di alcune cooperative che in passato erano una sicurezza per i propri soci conferitori . Tutto cio’ secondo l’ Aspal , sta portando sempre piu’ gli agricoltori , alla disperazione e al fallimento”.
“Proprio per questo – conclude Giammatteo -, occorre un governo nazionale e regionale forte ed autorevole , in grato di dare delle risposte immediate con un cambiamento di rotta che vada incontro alle nostre esigenze , anche perche’ senza la nostra agricoltura , l’ ITALIA non avra’ futuro ne sicurezza alimentare per milioni di consumatori , i quali sono stufi di mangiare le immondizie che vengono importate da altri paesi europei ed extra – europei”.