Nozze gay, Mangano (GayLib): “Pronti a strappare tessere Pdl”

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Nozze gay, Mangano (GayLib): “Pronti a strappare tessere Pdl”

matrimoni gay2L’8 giugno congresso dell’associazione di centrodestra a Torino

“I nostri militanti iscritti al Pdl sono pronti a stracciare le tessere del partito durante il nostro prossimo congresso in programma l’8 giugno a Torino. Non ci riconosciamo in un partito che scende in piazza per contestare la decisione di un Parlamento democratico con la quale  la Francia, quattordicesimo stato al mondo a riconoscere il matrimonio gay, fa fare un ulteriore consistente passo in avanti a tutta l’Unione Europea verso una cultura dell’inclusione, dell’uguaglianza e dei diritti civili di tutti”.
Con queste parole il segretario nazionale di GayLib, Daniele Priori esprime a nome dell’associazione gay di centrodestra il più profondo dissenso per la manifestazione in programma nel pomeriggio a Roma sotto l’ambasciata di Francia contro il matrimonio gay.
“Il Paese sta vivendo un momento profondamente complesso sotto il profilo sociale, civile e politico. Tra le emergenze che la politica italiana è chiamata a sanare c’è sicuramente quella legata alla totale assenza di riconoscimento e diritti civili per le unioni omoaffettive che il Parlamento italiano è chiamato a riconoscere – aggiunge l’esponente di GayLib, Sandro Mangano – mentre alcuni tra i nostri parlamentari si preoccupano di manifestare contro un Paese amico che aggiunge diritti a qualcuno senza toglierne a nessun altro. Fortunatamente continua a esistere anche una componente Pdl dialogante pronta a sostenere le nostre rivendicazioni che in Italia si differenziano dalle proposte dei gruppi e delle associazioni di centrosinistra”.
“Da parte nostra infatti – interviene il presidente di GayLib, Enrico Oliari – proponiamo dal lontano 2007 una soluzione di mezzo come le unioni omoaffettive sui modelli di Austria e Germania, soluzione caldeggiata anche dai padri gesuiti, congregazione alla quale appartiene Papa Francesco in un documento datato 2008. Ci piacerebbe che i parlamentari Pdl si industriassero, in accordo con le maggiori forze riformiste di centrosinistra, per produrre una buona legge che garantisca diritti  a chi, come le coppie di cittadini gay, oggi in Italia non ha alcun riconoscimento, anziché mettere volgarmente il naso in vicende altrui, trattando la Francia come una nazione incivile e antidemocratica”.
“Avremmo avuto tanto ulteriore piacere nel vedere i giovani del Popolo della Libertà – aggiunge la nota di GayLib – manifestare con noi per la libertà di esistere e amare degli omosessuali in Iran, nei Balcani, in Russia o in Uganda dove il solo essere militanti per i diritti civili può costare la vita. Evidentemente, però, i parlamentari Pdl erano troppo impegnati ad ammirare i lettoni di Putin e le finte nipoti di Mubarak per pensare alla libertà e ai diritti umani e civili del 10% degli esseri umani ancora calpestati in mezzo mondo. Più facile e più vicino – concludono da GayLib – prendersela con la Francia. Peccato nessuno gliel’abbia detto che è anche molto più meschino e ridicolo”.