Bullismo: dai banchi di scuola alle infinite trame del web

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Bullismo: dai banchi di scuola alle infinite trame del web

piazza bolognaSuccede a Roma: sei episodi dal gennaio 2013 ad oggi. Sono casi di violenza, maltrattamento, persecuzione, umiliazione. E i protagonisti sono tutti minorenni. Il Codici ha registrato ben 6 casi in soli 4 mesi, considerando solo i fatti riportati dalle fonti di cronaca, che non rivelano tutte quelle situazioni sommerse che purtroppo rimangono nascoste, spesso per paura di denunciare, per le possibili ripercussioni. Stiamo parlando delle zone di Grotta Perfetta, nel quartiere dell’Eur, XI Municipio, Piazza Bologna, zona frequentata e vissuta da molti universitari, nel Municipio III, zona Casilina, nel Municipio VIII, Torre Spaccata, sempre nel Municipio VIII, il Comune di Colleferro, fino a Cassino.
Le storie raccontate sono a volte molto forti, vanno dalle bruciature di sigarette su un ragazzo disabile; anni di violenze e intimidazioni che portano le vittime a rubare anche nella propria casa per assecondare i persecutori; rapine e veri e propri sequestri; minacce quotidiane perpetrate a scuola.
Il bullismo è un fenomeno che esiste da molto e si modifica con i tempi. Mentre prima, infatti, aleggiava tra i banchi di scuola, ora si insinua anche nelle trame del web, diventando più anonimo a volte, ma ugualmente pericoloso. Stiamo parlando di quello che viene definito come cyber bullismo,  una forma di bullismo che viene effettuata attraverso l’uso dei nuovi media e delle nuove forme di comunicazione quali i telefoni cellulari, social network, blog. Dai dati degli ultimi tre anni in possesso dell’associazione risulta che il fenomeno è molto diffuso, in quanto nelle scuole gli studenti percepiscono la presenza di soggetti che compiono prepotenze in percentuali molto alte (77% a Milano, 94% a Roma. Dati questionario bullismo 2010).
Sono violenze sia fisiche che psicologiche, a volte efficaci e svilenti anche più di quelle fisiche. È sicuramente essenziale una grande attività di prevenzione del fenomeno, attività che dovrebbe venire implementata in tutte le scuole. Importante anche sottolineare che molto spesso gli atti di violenza raggiungono una dimensione tale da essere penalmente perseguibili, mentre la matrice di tali atteggiamenti sembra essere, in primis, quella della non accettazione della diversità (sessuale, handicap, colore della pelle).