Europa League, niente impresa per la Lazio. Passa il Fenerbahce

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Europa League, niente impresa per la Lazio. Passa il Fenerbahce

Senad Lulicdi Silvia Panizza

Non ce l’ha fatta la Lazio di mister Petkovic a passare il turno per approdare alle semifinali di Europa League. Esce dallo stadio Olimpico semivuoto (200 i tifosi ospiti che hanno avuto accesso come previsto da regolamento) con un pareggio che non serve a nulla, in virtù della sconfitta per 2-0 rimediata sette giorni prima nella gara di andata in quel di Istanbul. La Lazio esce dalla competizione, ma lo fa assolutamente a testa alta, senza recriminazione alcuna, se non quella che avrebbe potuto fare lo stesso tipo di gioco anche all’andata, e chissà come sarebbe finita: anche con tutti gli errori arbitrali forse con un gioco così avrebbe potuto uscirne vittoriosa lo stesso. Peccato, peccato per lo spirito palesato dai ragazzi, per l’impegno, la grinta, la passione fuori dal comune. Questa squadra ha tanto cuore, tanta forza di volontà, come raramente si vedono nelle partite di calcio. Una Lazio mai doma, che anche sull’1-1, quando le speranze di fare tre reti in poco più di quindici minuti erano pressoché nulle, non ha mai smesso di cercare la via del gol, provandoci a ripetizione fino all’ultimo secondo. Dal canto suo il Fenerbahce ha fatto una partita di copertura, restando per tutti i 90’ minuti – tranne nell’occasione della rete, accorsa al minuto 73’ ad opera di Erkin – dietro la linea della palla. Mai un’azione pericolosa, mai un tentativo di attacco, la squadra turca ha temuto la compagine laziale per tutta la durata dell’incontro. Peccato davvero, una partita così di cuore non si vedeva da tempo immemore, fare i complimenti a tutti, da mister Petkovic a ogni singolo giocatore, è davvero d’obbligo in un’occasione del genere. Ma andiamo con ordine: la giornata per la Lazio inizia molto presto, con i tifosi che entrano a Formello per assistere all’ultimo allenamento, e poi scortano con ardore e passione il gruppo fino allo stadio Olimpico. Fuori dalla curva nord è stato montato uno schermo, i tifosi biancocelesti assistono alla partita da lì, sostenendo i ragazzi in campo come meglio possono. La Lazio scende sul rettangolo di gioco con una formazione votata all’attacco, con Kozak davanti e subito dietro Lulic, Candreva, Ederson, Hernanes e Ledesma; in difesa Ciani, Cana, Radu e Biava con Marchetti tra i pali. Elencare la mole di azioni dei biancocelesti sarebbe impossibile, fra le più pericolose ricordiamo al 13’ punizione dal limite di Hernanes, il portiere ospite finisce quasi in porta con tutta la palla, viene ostacolato da Kozak che prova il tap-in vincente,  ma Volkan riesce a tenere la sfera tra le mani e di un soffio oltre la riga. Al 41’ è Ederson a provarci, bellissimo il suo tiro ma l’estremo difensore ospite riesce ad intercettare di piede. In tutta la prima frazione sono innumerevoli le azioni in avanti dei biancocelesti, tra i più pericolosi Candreva, Hernanes, Ederson, ma la palla sembra non voler entrare, e si chiude sullo 0-0. Nella ripresa stesso copione: la Lazio che ci prova in tutti i modi, rendendosi più volte pericolosa senza riuscire, però, a finalizzare. Entra anche Klose al posto di Biava, Petkovic ci crede e ci prova fino in fondo.  Al minuto 60’ si sblocca il risultato: Candreva scodella un pallone perfetto in area intercettato da Lulic che finalizza. A questo punto basta un gol per andare ai supplementari, due per qualificarsi, entra anche Floccari, al posto di uno stanco e affaticato Ederson. Al 73’, però, il fattaccio: Erkin riceve il pallone da Webò, e in area batte Marchetti con un tiro all’incrocio dei pali. È la fine delle speranze della Lazio, servirebbero tre gol per passare, ma i ragazzi non si arrendono, ci provano fino allo scadere – almeno 4 le occasioni nitide dopo il gol del Fenerbahce – senza abbattersi. Finisce così: 3-1 il finale considerando i 180 minuti. Una squadra che fa tre azioni da rete – di cui una è un rigore – e segna tre gol contro una Lazio che ne ha fatte innumerevoli senza capitalizzare. Il calcio è anche questo, inutile prendersela ancora con l’arbitraggio dell’andata, sicuramente i biancocelesti avrebbero potuto fare di più a Istanbul. Resta il carattere straordinario dimostrato dall’intero gruppo, l’orgoglio per ogni tifoso laziale. Grazie lo stesso ragazzi.