di Jacopo Paoletti
I Negrita sono veramente forti c’è poco da dire o da fare, d’altra parte lo sono sempre stati e da parecchi anni a questa parte ormai. Sono capaci di una straordinaria varietà musicale che li rende un gruppo eclettico, un po’ come i Clash della beata anima di Joe Strummer, la band rock più influente della storia secondo il leader Pau. Dopo aver inciso nove album di inediti più la raccolta “Hei Negrita!” e un cd dal vivo accompagnato da un dvd, registrati durante i concerti di Roma e Milano di un anno fa del “Dannato vivere Tour”, i Negrita sono attualmente impegnati nell'”Unplugged Tour” che ha esordito lo scorso 14 febbraio. Si tratta di un’esperienza totalmente nuova per il gruppo toscano, che sta girando l’Italia in lungo e in largo esibendosi solamente nei teatri e negli auditorium, niente stadi o palazzetti dello sport. Con l'”Unplugged Tour” i Negrita hanno voluto rivisitare a trecentosessanta gradi tutto il repertorio della loro più che ventennale carriera, a cominciare dall’album d’esordio “Negrita” fino all’ultimo lavoro del 2012 “Dannato vivere”. Uno spettacolo fatto su misura per le location selezionate per i concerti, con l’inserimento per la speciale occasione di nuova strumentazione come tastiere vintage e violoncelli. Pau, Mac, Drigo, Franky, Cris e Ghando, faranno tappa al Teatro Apollonio di Varese prima di “rotolare” verso sud e verso l’Auditorium Parco della Musica di Roma nella Sala Santa Cecilia dove saliranno sul palco nella serata di giovedì 21 febbraio.