di Silvia Panizza
La Lazio impatta a Palermo con il finale di 2-2 e non riesce ad agguantare l’ennesima vittoria che l’avrebbe tenuta in scia scudetto. Ora la distanza diventa -5 lunghezze dalla capolista Juventus che, sabato sera, non fallisce con l’Udinese e, anzi, supera la compagine di Guidolin con il netto risultato di 4-0. Nel primo anticipo della seconda giornata di ritorno, invece, la Lazio non va oltre il 2-2 in una gara gestita forse con troppo timore dal gruppo biancoceleste. Vecchie influenze Rejane sembrano aver attecchito in terra sicula, dopo il vantaggio firmato da Floccari al 9’ della prima frazione di gioco, infatti, la squadra guidata da mister Petkovic ha lasciato ampi spazi agli avversari, quasi mai pericolosi, è vero, ma capaci di ribaltare il risultato nel giro di due minuti grazie a diversi svarioni difensivi. Su tutti Ciani e Cavanda, autore di diverse buone gare finora, ma decisamente non all’altezza della situazione sabato pomeriggio, dalla sua parte partono, infatti, entrambe le reti messe a segno dal gruppo in maglia rosa. La buona notizia è il ritorno di Floccari, partito titolare, non solo ha realizzato la rete del momentaneo vantaggio, ma ha anche procurato il rigore del definitivo 2-2 messo a segno da Hernanes (ruolino che ci dice 6 rigori su 6 per lui). Da segnalare, e non di poco conto, un gol regolarissimo annullato sull’1-0 sempre a Floccari per un fuorigioco visto solo dal guardialinee. Così forse smetteranno un po’ tutti di dire che la Lazio viene favorita dagli arbitri, peccato perché sul 2-0 la gara avrebbe preso di certo ben altra piega. Prossimo turno, nuovamente in anticipo di sabato alle 18 in virtù della gara infrasettimanale di Coppa Italia che si disputerà martedì prossimo allo Juventus Stadium contro il gruppo di Conte, che si terrà all’Olimpico contro il Chievo Verona, all’andata terminò 3-1 per i biancocelesti. Nel posticipo domenicale, invece, la Roma non va molto meglio, finisce infatti 1-1 fra le mura amiche contro l’Inter di Stramaccioni. Giallorossi avanti su rigore realizzato dal solito Totti, poi si fanno raggiungere sul finale di primo tempo dai neroazzurri. Seconda frazione di gioco brutta, con il gruppo di Zeman che ci prova più volte, come spesso capita in questa stagione, ma che non riesce a essere incisivo fino in fondo e spreca diverse occasioni. Questa volta la colpa non può essere data a Destro, entrato solo nei minuti finali al posto di Capitan Totti, Osvaldo era regolarmente in campo, ma quasi sempre in fuorigioco, è apparso stanco e svogliato, di scarsa utilità per il gruppo. Stesso dicasi di Lamela, troppo impreciso e disattento. La Roma poteva ottenere sicuramente di più, la schiacciante vittoria di San Siro non è che un dolce ricordo, la classifica ora dice 33 punti, il Milan la scavalca e la compagine del Boemo si ritrova in settima posizione in graduatoria, se il campionato fosse finito questo weekend sarebbe fuori dall’Europa. Mercoledì c’è la Coppa Italia sempre con l’Inter all’Olimpico, urge una vittoria per rinfrancare gli animi di un gruppo sempre più acciaccato e demoralizzato.