“Sulla movida non si perda ulteriore tempo e si accolgano progetti seri ed efficaci a tutela dei residenti e di un divertimento sicuro e sano”. Questo l’appello lanciato oggi in una conferenza stampa tenutasi a Campo de’ Fiori dai consiglieri capitolini Fabrizio Santori eFabio Sabbatani Schiuma, rispettivamente presidente della Commissione Sicurezza di Roma Capitale, e presidente del gruppo del Trifoglio. Alla conferenza hanno partecipato, oltre all’Associazione dei residenti, anche Toni Palombi, segretario nazionale del Feasc, sindacato addetti al controllo, a norma del decreto Maroni, Riccardo Corsetto, dell’Associazione movida sicura, e Manuel Delle Chiaie, dell’Associazione nazionale degli stewards, i quali hanno ribadito “la disponibilità ad intervenire in modo congiunto su Campo de’ Fiori e su altri luoghi caldi della movida romana con un’opera prevenzione e controllo che non si sostituirebbe certo alle forze dell’ordine, ma sarebbe da ausilio coadiuvando nel garantire la sicurezza”.
“Basta palliativi – ha dichiarato Fabrizio Santori – che tutelano l’interesse di pochi. Serve al contrario la presenza delle forze dell’ordine, e controlli all’interno dei locali, ma allo stesso tempo sono necessari esperti del settore che possano servire a realizzare un sistema integrato di prevenzione, così come in altre grandi città europee. La delibera di iniziativa consiliare presentata dalla Commissione Sicurezza – ha concluso Santori – è pronta per essere votata in assemblea capitolina per una svolta alla gestione della movida romana, che continua a rimanere un problema irrisolto di questa città. Siamo certi che il sindaco Alemanno quest’anno non si affiderà ad iniziative spot, che nel tempo hanno deluso tutti i residenti e gli stessi frequentatori della movida che desiderano divertirsi in serenità”.
“Campo de Fiori – ha dichiarato Fabio Sabbatani Schiuma – è il simbolo di come la movida romana sia indegna di una capitale europea: cambiano le giunte ma restano i problemi. Serve un piano regolatore del divertimento notturno, per concentrare le licenze in zone a minor impatto con i residenti, ma, soprattutto, una pianificazione artistica degli eventi, che non sia solamente somministrazione di alcool e riproduzione musicale. A Berlino e a Parigi – conclude Sabbatani Schiuma – movida significa divertimento sicuro e indotto per il turismo, a Roma solo risse e alcool”.