Roma-Fiorentina, è calciochampagne. Ora sognare si può…

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Roma-Fiorentina, è calciochampagne. Ora sognare si può…

di  Silvia Panizza
 Finalmente abbiamo visto la Roma che tutti i suoi tifosi vogliono, quella Roma spavalda e aggressiva alla Zeman, capace di demolire gli avversari, di creare occasioni su occasioni, e in grado di finalizzare quel tanto che serva per vincere.
Quarta vittoria consecutiva per i giallorossi, questa volta tra le mura amiche e con davanti non una squadra qualsiasi, ma la Fiorentina dell’ex Montella. Il gruppo romano ha saputo dominare l’incontro dall’inizio alla fine, nemmeno possono essere annoverate tutte le occasioni sprecate dal team guidato dal boemo per quante se ne sono viste, senza considerare una rete regolare annullata per un fuorigioco davvero inesistente. Ricapitolando a segno capitan Totti, doppietta per lui e solita prestazione da campione cui ha abituato i suoi tifosi in quest’ultima stagione, al 19′ e al 45′ della prima frazione di gioco (221 gol totali per lui), apre le danze Castan al 7′, poi per i giallorossi rete di Osvaldo al 43′ della ripresa, subentrato da poco a un evanescente Destro, capace di creare tantissimo, ma a dir poco impalpabile di fronte alla porta, troppe le occasioni sbagliate per essere clementi con lui stasera. Per i viola hanno capitalizzato Roncaglia, al 14′ del primo tempo, e El Hamdaoui al 1′
della ripresa. I viola hanno avuto nei minuti finali addirittura la possibilità di pareggiare, prima della rete di Osvaldo, con i tentativi di Seferovic di sinistro (subentrato ad un imbarazzante Toni, nullo lì davanti) e, dopo la respinta in corner di Goicoechea, con Aquilani di testa, Bradley ha respinto via sulla linea di porta dopo l’uscita a vuoto dell’estremo difensore
giallorosso (perché è preferito al titolare Stekelemburg?). Finisce comunque bene per i giallorossi, e meritatamente vista la mole di azioni prodotta nella gelida serata romana pervasa dalla tramontana: il finale dice 4-2 e tre lunghezze preziose guadagnate in classifica. Ora il terzo posto dista solo due punti, e il primo sei. Per la tifoseria giallorossa è finito il tempo delle
polemiche (tralasciando le solite dichiarazioni scandalo di Zeman, come le ultime in settimana su De Rossi), e dei fischi, ora si può finalmente iniziare a sognare, sognare l’Europa, sognare la Champions o, perché no, l’ambito scudetto.