L’ex arbitro internazionale Carlo Longhi, intervenuto questa mattina a Radio Onda Libera ospite della trasmissione “Pezzi da 90” di Massimo Boccucci con Piero Braglia allenatore della Juve Stabia e Guglielmo Longhi inviato della Gazzetta dello Sport, ha salutato la conferma di Marcello Nicchi alla presidenza dell’Aia: “Ha ottenuto un successo superiore all’altra volta. Segno che ha lavorato bene trovando consensi nel movimento arbitrale”. Sull’organizzazione arbitrale, Longhi vorrebbe un passo indietro: “Le polemiche ci sono sempre state, gli episodi pure. La suddivisione tra A e B non funziona. Se un arbitro andava male in una occasione veniva spesso fatto ripartire dalla B. Andrebbe ripristinata a mio avviso quella separazione”. Ha una posizione critica Longhi sui cinque arbitri in campo: “E’ una esagerazione. Sono troppi per una partita, non servono. Avrei accettato la tecnologia, come l’Occhio di Falco, per evitare i gol fantasma che restano un problema. Sugli altri episodi mi pare che i cinque arbitri non abbiano raggiunto lo scopo perchè le trattenute in area continuano a esserci”. Da Longhi due sottolineature sul campionato: “La Juve è un rullo compressore perchè le altre arrancano. Quel che preoccupa invece è un livello tecnico sempre più modesto. C’è carenza di campioni rispetto al passato. Non è un bel campionato e nelle coppe europee le nostre squadre fanno parecchio fatica”. Infine, un passaggio sull’impiantistica sportiva di cui l’ingegner Longhi si occupa come esperto consulente: “La nuova legge sugli stadi è ancora ferma in parlamento. E’ evidente che le amministrazioni comunali non hanno risorse e quindi diventa fondamentale coinvolgere le società per nuovi progetti. La Juventus ha aperto una strada”.