Quattro è il minimo comun denominatore fra Lazio e Roma in questo weekend: 4 gol li fanno i giallorossi all’Olimpico contro l’evanescente Palermo, 4 ne subisce il gruppo di Petkovic al Massimino in quel di Catania. Probabilmente la peggior prestazione da inizio stagione per i biancocelesti, e infatti al gruppo di mister Maran basta un tempo per farsi beffe di una compagine spenta e demoralizzata. I numeri parlano chiaro: la Lazio non è mai riuscita finora a rimontare un risultato negativo, a testimonianza di come la mentalità vincente proprio non vuole entrare nella testa dei giocatori biancoazzurri. Nelle ultime tre gare di campionato solo un misero punticino, il pareggio con il Torino, e due sconfitte, una in buona parte grazie all’arbitro Bergonzi, ma l’altra, così come accadde a Napoli, è piena responsabilità del gruppo di Petkovic. Lo stesso allenatore, dopo la gara, si è preso le sue colpe, “Sul banco degli imputati anche io? Soprattutto io, devo prima analizzare me stesso e poi la squadra”, ha dichiarato ai microfoni di Mediaset Premium. E di colpe forse il mister ne ha, perché rinunciare a un mediano? Perché schierare Lulic interno di centrocampo? Per non parlare poi di questa benedetta mentalità: possibile che proprio nel momento in cui si può fare il salto di qualità si torna indietro? Dopo il Milan la Lazio era proiettata fra le grandi ma, recriminazioni arbitrali a parte, deve solo a se stessa se ha fatto un brusco dietro-front. Non riuscire a ribaltare un risultato, come affermato sempre da Petkovic, significa non avere abbastanza grinta e determinazione in campo, che gli spauracchi di debolezza e paura tornano ad aleggiare pericolosamente, mentre una squadra che ambisca a qualcosa di più non dovrebbe averne. Nella prestazione di ieri al Massimino davvero nessuno, allenatore compreso, può prendere la sufficienza, e su questo c’è da riflettere e lavorare. Intanto niente giorno di riposo: da oggi la Lazio torna a Formello per allenarsi, giovedì c’è la gara di Europa League (in casa con il Panathinaikos), poi il derby. Non una gara qualsiasi, c’è bisogno di rialzarsi, e in fretta. In casa Roma, invece, si torna a gioire dopo la vittoria nel posticipo serale con l’altra squadra siciliana all’Olimpico. Certamente il gruppo di Zeman è stato aiutato da un Palermo decisamente modesto e che mai come in questo campionato rischia davvero la retrocessione. I padroni di casa sono comunque autori di una buona prestazione, si è infatti vista una Roma disposta meglio in campo, con fuori De Rossi e con un Tachtsidis finalmente più preciso e ordinato (suo l’assist per il 3-0 di Lamela). A segno erano già andati Totti e Osvaldo, mentre l’ultima rete porta la firma di Destro, il quale però, scioccamente, si toglie la maglia e si becca il rosso per doppia ammonizione (aveva commesso fallo pochi minuti prima), facendo infuriare il suo allenatore, che dovrà rinunciare al suo giocatore proprio nella prossima gara, quella contro la Lazio. La tifoseria giallorossa, dunque, può tornare a respirare e a sorridere, dopo i fischi sentitosi contro Zeman e l’inquietante striscione che riportava “Continuate ad umiliare questa maglia e chi l’ama, la nostra pazienza dura un’altra settimana”. Il boemo è avvisato.
Silvia Panizza