E’ uno stato di agitazione che non sembra avere fine quello indetto presso lo stabilimento della Montebovi, l’azienda di prodotti dolciari e da forno a Lanuvio sin dagli anni ‘80. In discussione il piano di riassetto deciso dall’azienda, che ha portato sul piede di guerra i 90 lavoratori della sede di via Nettunense, 22 dei quali posti in ferie forzate dopo che parte dello stabilimento è stato affittato ad una nuova società. Dalle ferie forzate l’ipotesi che più si fa strada è quella della cassa integrazione, prospettiva che le sigle sindacali rigettano. Braccia conserte nelle giornate lunedì e martedì 15 e 16, con le proteste che sono continuate anche nei giorni successivi. I sindacati hanno chiesto il ritiro delle lettere di messa in ferie forzata, ribadendo i dubbi relativi alla cessione in affitto dell’attività produttiva, visto che il contratto nazionale degli alimentaristi prevede che la manutenzione sia interna e non appaltabile. Unanime la condanna del mondo politico, a partire dall’assessore Volpi per arrivare a Prc e ai Gd per mano di Ceccarelli. Tutti hanno espresso solidarietà ai lavoratori coinvolti, auspicando un ravvedimento da parte dei vertici aziendali. Nell’attesa di un’evoluzione le maestranze aspettano ancora che venga saldato il restante 50% dello stipendio di settembre, oltre allo straordinario prestato ad agosto.
Daniel Lestini